dal nostro inviato a Milano
Nuova sede per la presentazione italiana dell’edizione 2020, la 114esima, del Montecarlo Rolex Masters a Milano. Nella centralissima Piazza dei Mercanti, il direttore (ed ex vincitore) del torneo Zeljko Franulovic ha illustrato alla stampa italiana i numeri dell’edizione 2019 dello storico torneo monegasco vinta da Fabio Fognini, primo italiano a vincere nel Principato nell’Era Open.
Un trionfo azzurro che ha fatto la fortuna degli organizzatori dato che una percentuale tra il 35 e il 40% del pubblico presente al Country Club proviene dal nostro Paese pari a quasi 40 mila persone nonostante l’edizione 2019 sia stata disturbata dalla chiusura della stazione ferroviaria del Club per motivi di sicurezza.
Il Prize Money dovrebbe aumentare ancora tra il 4 e l’8% rispetto ai 5.2 milioni di euro del 2019. Pressoché invariati i prezzi dei biglietti che sono in vendita dal 15 ottobre sul sito ufficiale del torneo, che si giocherà dall’11 al 19 aprile 2020. La concomitanza della Pasqua dovrebbe garantire ampia presenza di pubblico italiano anche sia per domenica 12 che per lunedì 13, anch’esso giorno festivo. Ovviamente consigliamo agli appassionati di affrettarsi ad acquistare i tagliandi, specialmente se interessati alle giornate conclusive (quarti, semifinali, finale).
Oltre alla vittoria di Fognini, l’ascesa irresistibile di Matteo Berrettini, la solidità di Lorenzo Sonego e l’esplosione di Jannik Sinner lasciano pensare a un futuro sempre più a tinte azzurre… Abbiamo parlato in esclusiva con Zeljko Franulovic al termine della conferenza stampa per cercare di capire i motivi del successo del nostro tennis e le novità del tennis mondiale.
Direttore, cosa vuol dire per il torneo di Montecarlo ritrovare un vincitore italiano dopo più di 50 anni?
Per noi è stato eccezionale, il pubblico italiano è innamorato di Montecarlo, sono esperti e calorosi come per il calcio. Avere un campione italiano dopo Pietrangeli è stato fantastico.
Un anno fa avrebbe mai pensato che due giocatori italiani si sarebbero giocati l’accesso alle Finals di Londra e uno dei due avrebbe vinto il vostro torneo?
No, veramente no ma come dico sempre nello sport non si può mai dire perché tutto è ciclico. Abbiamo avuto la vittoria di Fabio ma poi Berrettini è venuto fuori alla grande, inclusa una semifinale allo US Open e ora ha tutte le possibilità di andare a Londra. Ma anche Sonego ha fatto benissimo, e sta arrivando anche Sinner…
Forse è la prima volta dopo decenni il tennis italiano è messo meglio di quello francese… Come se lo spiega?
Non credo sia un problema di strutture perché la Francia può contare sugli introiti del Roland Garros, semplicemente è questione di uomini: l’Italia sta trovando linfa giovane, giocatori nuovi mentre la Francia è rimasta alla generazione di Tsonga e Gasquet che ormai non sono più ragazzini. Ma non credo ci sia una causa organizzativa, ma è il ciclo dello sport.
Da quando è diventato direttore del torneo nel 2005, quanto è cambiato il Country Club?
Tantissimo, anche se a livello di spazio non possiamo allargarci più per ovvi motivi, abbiamo fatto tutto il possibile per aumentare il comfort dei giocatori, la qualità dei servizi per i media a cominciare dalla nuova sala stampa. La più grande differenza è però a livello di comunicazione: nel 2005 non esistevano i social, Facebook, Instagram, Twitter. Tutto è cambiato e il Country Club del 2020 sembra un altro posto rispetto a quello del 2005.
A livello di giocatori presenti nel 2020: avete ancora il sogno di rivedere Federer a Montecarlo?
Molto difficile, se si guarda la sua programmazione è sempre più ristretta per motivi anagrafici e secondo me il prossimo anno lo sarà ancora di più. Giocherà gli Slam e i tornei che gli piace visitare con la famiglia. Gli altri big dovrebbero esserci tutti a partire da Nadal e Djokovic.
Il 2020 sarà l’anno della definitiva ascesa dei next-gen rispetto ai “vecchi” campioni? Medvedev è l’uomo più caldo del momento…
Io pensavo potesse succedere già due anni fa e poi non è successo ma è chiaro che ogni anno che passa diventa sempre più probabile. Forse non mi aspettavo che fosse Medvedev il primo a imporsi a livello di classifica, mi aspettavo Tsitsipas, Shapovalov e invece…
Un’ultima domanda da appassionato di tennis: possono convivere Coppa Davis e ATP Cup con due date così ravvicinate?
Di sicuro i due eventi a squadre sono troppo ravvicinati ma prima di dare giudizi aspetterei di vedere come vanno. Poi sono convinto che se non dovessero andare bene ITF e ATP saranno disposte a trovare un accordo. Penso che l’ATP sia più propensa a fare un passo indietro perché la Coppa Davis ha più di 100 anni come il nostro torneo ed è l’unico grande evento che gestisce l’ITF.
Ma la nuova formula della Davis la convince?
La vecchia formula sentiva il peso degli anni, il mondo è cambiato rispetto a quando giocavo io con Panatta e Bertolucci. Adesso ti ritrovavi dopo l’Australian Open a dover andare in Sudamerica tre giorni dopo, non era più gestibile. I viaggi ai miei tempi erano più complicati ma non così lunghi.
Franulovic about the present and the future of the Montecarlo Masters