È venuta a mancare questo weekend Alessandra Gobbò, ex prima categoria italiana, vittoriosa di un titolo italiano assoluto di doppio misto con Giorgio Fachini nel 1968, dopo aver vinto una medaglia d’oro alle Universiadi di Bucarest nel ’65 in coppia con Maria Teresa Riedl, e un’altra medaglia d’oro alle Universiadi di Tokyo nel ’67 insieme a Monica Giorgi.
Alessandra, campionessa italiana di seconda categoria ai Giardini Margherita di Bologne nel ’62, era una bellissima e dolcissima ragazza. A me era capitato di giocarci spesso accanto, più in allenamento al CT Firenze ma anche al Tennis Roma di Forte dei Marmi dei Taddei (e del maestro Gino Bertolucci, padre di Paolo) che in gara, perché lei era una vera specialista del doppio. Lo giocava da fondocampo, al contrario dell’altra sua grande amica fiorentina che avrebbe vinto un titolo italiano in singolare, la Cecca Gordigiani, e senza avere una grande potenza aveva una misura straordinaria nei pallonetti con i quali scavalcava uomini e donne a rete, costringendo chi stava dietro al partner avversario piazzato a rete a fare il tergicristallo, favorendo così gli interventi del proprio compagno/compagna piazzato a rete. Una tennista sempre elegante e di squisita intelligenza. Ha giocato in coppia con Paolo Bertolucci nella coppa Brian, il campionato di Serie A di quei tempi, difendendo i colori del CT Firenze.
Alessandra è la moglie di Carlo Pennisi , ex presidente del CT Firenze e buon seconda categoria, madre di Pietro e Lorenzo Pennisi, due tennisti di ottimo livello, In particolare il maggiore, Pietro, classe 1970 e oggi avvocato, è stato n.217 del mondo e in coppia con Simone Restelli ha vinto un titolo agli assoluti di doppio nel 1987, battendo Claudio Panatta e Simone Colombo, ed è stato battuto soltanto in finale al torneo internazionale ATP di Firenze dalla coppia americana Willenborg-De Palmer. Insomma i Gobbò-Pennisi sono una famiglia di veri appassionati tennisti che si sono fatti valere in campo nazionale non solo toscano, anche se è nella regione Toscana che sono sempre stati molto attivi.
Chiunque l’abbia conosciuta sa quanto fosse sempre sorridente e dolce Alessandra. Era sempre molto signora e tanto affettuosa con tutti, anche con i miei figli. Non si poteva non volerle bene. La cerimonia funebre a Firenze, ore 15, nella chiesa della Sacra Famiglia, affidata ai salesiani di San Giovanni Bosco, in via Gioberti.
Che ti sia lieve la terra carissima Alessandra.