Circa alle 15 locali, a meno di 4 ore dalla sfida contro Ashleigh Barty, Naomi Osaka ha comunicato il suo ritiro dalle Shiseido WTA Finals Shenzhen 2019. La 22enne giapponese aveva battuto Petra Kvitova nel match inaugurale del gruppo rosso, compiendo così un passo importante verso la qualificazione per le semifinali, ma un infortunio alla spalla destra l’ha costretta ad alzare bandiera bianca. “Mi dispiace dovermi ritirare dalle Finals. Quello di Shenzhen è un grande evento, il più importante dell’anno nel circuito WTA. Non è il modo in cui avrei voluto concludere questo torneo e la mia stagione. Non vedo l’ora di tornare in salute e spero di essere a Shenzhen anche il prossimo anno“.
Osaka non migliorerà il risultato dello scorso anno, quando aveva perso tutti e tre gli incontri del Round Robin, e soprattutto non riesce – ancora una volta – a concludere la fase eliminatoria. Nel terzo e ultimo incontro del girone rosso dello scorso Naomi si era infatti ritirata (problema alla schiena) dopo aver perso il primo set contro Kiki Bertens, la stessa giocatrice che le subentrerà quest’anno.
L’INGRESSO DI KIKI – La giocatrice olandese è reduce dalla netta sconfitta subita da Aryna Sabalenka nella finale del WTA Elite Trophy di Zhuhai, località dalla quale ha immediatamente raggiunto Shenzhen per assolvere agli oneri (e ricevere i relativi onori) della prima alternate. Bertens era rimasta fuori dalle Finals per una manciata di punti a causa del colpo di coda di Bencic, che l’aveva sorpassata vincendo il Premier di Mosca. L’infortunio di Osaka regala adesso a Bertens non solo la possibilità di disputare i due restanti del match del girone – esordirà subito contro Barty, alle 11:30 italiane – ma anche qualche speranza di qualificazione. Kiki è costretta a vincere entrambi i match (nel secondo sarà opposta a Bencic), sebbene in caso di eventuale parità con una delle altre contendenti sarebbe penalizzata dal numero inferiore di incontri disputati.
Bertens ha quindi la possibilità di migliorare il suo bottino in classifica, ma avendo già portato a casa i 440 punti di Zhuhai, potrà incamerare i punti di Shenzhen solo se il totale supererà quella quota: i regolamenti WTA permettono infatti un solo risultato ‘bonus’, poiché Elite Trophy e WTA Finals fanno parte della stessa categoria. Può riuscirci vincendo i due match di Round Robin (guadagnerebbe 500 punti, che andrebbero a sostituire i 440 per un +60 netto) ed eventualmente accedendo alle semifinali.
C’è anche una notizia di classifica per Ashleigh Barty: in virtù della sconfitta di Pliskova nel primo match del gruppo viola e del ritiro di Osaka, le uniche due avversarie con velleità di sorpasso, l’australiana è certa di concludere la stagione in testa alla classifica. Succederà a Simona Halep, che aveva chiuso il 2018 da numero uno del mondo.
WTA Finals 2019: la situazione aggiornata dei gironi
Ranking WTA (aggiornato in tempo reale)