Impegnata a Shenzhen nei giorni delle sue prime Finals da singolarista, Ashleigh Barty ha ricevuto dalla WTA una fiammante Porsche rossa come premio per aver chiuso in testa la Race to Shenzhen 2019, la graduatoria che stabilisce le otto partecipanti al torneo di fine stagione. La ventitreenne di origini aborigene si sta giocando l’atto finale di una stagione indimenticabile, che ha inoltre restituito all’Australia la vetta del ranking che mancava dalla breve parentesi di Evonne Goolagong nel 1976 (appena due settimane): Barty infatti è già certa di chiudere la stagione davanti a tutte le sue rivali dopo aver conquistato la qualificazione per la semifinale delle WTA Finals, dove sfiderà la vincente dello spareggio tra Pliskova e Halep in campo oggi.
Nella vetrina di casa Barty è finita la coppa del primo Slam conquistato in carriera, il Roland Garros vinto dominando in finale su Marketa Voundrousova. Consacrazione di grandezza che era stata preceduta a marzo dal primo successo in un Premier Mandatory, a Miami, su Karolina Pliskova. In estate è poi arrivato il successo sull’erba di Birmingham, che l’ha fatta arrivare da numero uno e da grande favorita (pronostico non rispettato, ko agli ottavi) a Wimbledon.
CONTINUITÀ E AMBIZIONE – Nel bilancio complessivo anche le due finali perse all’alba e al tramonto dell’anno solare, rispettivamente a Sydney e a Pechino. A fare la differenza è stata in ogni caso la continuità di rendimento: Ash è stata l’unica protagonista del circuito a raggiungere almeno gli ottavi di finale negli otto eventi più importanti della stagione: Australian Open (quarti), Indian Wells (ottavi), Miami (campionessa), Madrid (quarti), Roland Garros (campionessa), Wimbledon (ottavi), US Open (ottavi) e Pechino (finalista).
Oltre a Shenzhen – dove può ambire in questa settimana a un risultato importante – Barty ha la possibilità di chiudere ancor più in bellezza l’annata con la finale di Fed Cup. Competizione a cui ha dato significativa importanza durante l’anno, adattando la propria programmazione per arrivare a giocarla fino in fondo. Si gioca a Perth nel weekend del 9 e 10 novembre contro la Francia, nell’ultima finale con lo storico formato in cui l’Australia vorrebbe riprendersi un trofeo che le manca dal 1974.
REWIND 2019 – “Era già un onore anche solo riuscirmi a qualificare per le Finals – ha raccontato a Wtatennis.com – ancor di più mi inorgoglisce ricevere qui il premio di numero uno. In una stagione incredibile è stato bello essere competitiva su tutte le superfici“. L’obiettivo di questi giorni è provare a primeggiare in Cina, tentando un significativo upgrade rispetto a dodici mesi fa, quando il masterino di Zhuhai le aveva dato la sensazione di poter sognare in grande. “L’obiettivo che mi ero data era il consolidamento in top 10, poi però nella primavera sono arrivate belle sensazioni. La vittoria a Miami e poi, in ottica Slam, le giuste misure trovate sulla terra a Madrid che mi hanno proiettato verso Parigi“. Nella seconda parte della stagione sono mancati i trofei, ma il livello medio delle prestazioni è rimasto comunque alto.
L’ESEMPIO – Nominata donna sportiva dell’anno in Australia, Barty è diventata in questi giorni anche perfetta testimonial della campagna #PlayForYou finalizzata ad avvicinare allo sport le ragazze più giovani e a far diminuire la percentuale di abbandono dell’attività sportiva. Oggi in Australia – sono i dati di Sport Australia, ente governativo – una ragazza su tre lascia lo sport a 18 anni perché attratta da altro o scoraggiata dai pregiudizi o dai sacrifici mentali e fisici richiesti dal prosieguo dell’attività.
Un momento di riflessione Barty se l’è concesso proprio a quell’età, chiamandosi fuori dal tennis agonistico a 18 anni per provare a intraprendere una nuova carriera da giocatrice di cricket. Il tempo necessario per schiarirsi le idee e rientrare nel circuito dopo poco più di un anno e mezzo, nel febbraio 2016, ancor più convinta che quella sarebbe stata la strada giusta. “Ma non devi essere necessariamente una professionista per godere dei benefici di una vita da sportiva – ha doverosamente precisato -, l’importante è trovare la propria strada e divertirsi“. Il programma verrà sostenuto dal Governo federale australiano con 12 milioni di dollari. Quello che tocca Ash, di questi tempi, diventa oro.