Novak Djokovic ha conquistato il suo quinto titolo a Bercy al termine di una finale dominata contro Denis Shapovalov. In conferenza stampa però Nole, forse con eccesso di politically correct, ha voluto sottolineare come la differenza in campo non sia stata così abissale. “Penso che sia stata una grande prestazione al servizio per entrambi. Era difficile leggere il suo servizio. Io invece ho avuto il mio miglior match alla battuta dell’intero torneo ed è per questo che la partita è stata breve, poco più di un’ora. Il 6-3 6-4 è un risultato che non mette troppa distanza tra i due giocatori, alla fine è solo un break per set. Sicuramente è stato uno dei migliori match che ho giocato questa settimana. In generale tutta la seconda parte della settimana è stata incredibile“.
Ovviamente, vista l’età dell’avversario, non può mancare una domanda di confronto tra la nuova generazione di tennisti e lo zoccolo duro dei Big Three che tenacemente si rifiutano di abdicare e ricacciano indietro ogni tentativo di assalto al trono. “Dipende dai punti di vista. Non penso che ci sia una grande differenza in termini di gioco. I Next Gen hanno già vinto dei Masters 1000, è già accaduto e continuerà ad accadere più spesso. Ragazzi come Medvedev, Khachanov e Rublev, Tsitsipas, Zverev, Thiem, Felix (Auger-Aliassime, ndr) e Denis (Shapovalov, ndr) si sono già stabiliti tra i primi venti giocatori del mondo. Ora stanno iniziando a credere di poter competere per i titoli più importanti, quindi credo che sia solo questione di tempo. Quanto possano essere continui questo ovviamente è un punto di domanda. Se hai una buona settimana puoi vincere, magari vincere anche uno Slam, ma poi bisogna farlo in maniera costante durante la carriera, anno dopo anno. Questo probabilmente lo sanno fare in pochi“.
Nonostante il titolo a Bercy Djokovic lunedì verrà scavalcato da Rafael Nadal e cederà il numero uno del mondo. Il serbo però è ancora pienamente in corsa per chiudere l’anno al primo posto della classifica ATP (sarebbe la sesta volta per lui, record insieme a Pete Sampras), ma ha bisogno di un grande risultato alle ATP Finals di Londra. Attualmente il serbo deve rimontare 640 punti a Nadal che però non è ancora certo di competere alla O2 Arena. “Prima di tutto mi dispiace vederlo infortunato, perché non è una cosa che fa piacere, né per Rafa né per nessun altro. Spero che possa recuperare e competere a Londra, perché senza di lui non solo la corsa al numero uno, ma anche il torneo sarebbe diverso. Certamente in termini di punti, questa vittoria mi mette in una posizione migliore, ma devo continuare a vincere. C’è sicuramente una possibilità che vinca tutte le partite a Londra e che faccia bene, è già successo in passato. Ma ovviamente è un compito estremamente difficile considerando chi saranno i miei avversari“.
Ecco gli scenari possibili alla O2 Arena:
- Se Nadal non vince nessuna partita nel round robin (o non partecipa al torneo): Djokovic è numero 1 arrivando in finale se ha vinto almeno due partite nel girone
- Se Nadal vince una partita nel round robin: Djokovic è numero 1 arrivando in finale imbattuto
- Se Nadal vince due partite nel round robin: Djokovic è numero 1 se vince il titolo
- Se Nadal vince tre partite nel round robin: Djokovic è numero 1 se vince il titolo
- Se Nadal arriva in finale con due sconfitte: Djokovic è numero 1 se lo batte in finale (anche se non è imbattuto)
- Se Nadal arriva in finale con una sconfitta: Djokovic è numero 1 se lo batte in finale da imbattuto
- Se Nadal arriva in finale imbattuto: Djokovic non può essere numero uno