[5] D. Thiem b. [3] R. Federer 7-5 7-5 (da Londra, il nostro inviato)
Un Federer convincente al servizio e capace di isolate prodezze tecniche paga un primo set troppo discontinuo ed esce dai blocchi con una sconfitta: senza set vinti affronterà martedì Berrettini in un match che quasi certamente costerà l’eliminazione al giocatore sconfitto. Alza invece le braccia al cielo Dominic Thiem, che batte lo svizzero per la terza volta quest’anno, s’appaia a Djokovic in testa al girone e tra due giorni lo sfiderà per mantenere la leadership. Nel secondo set gran livello da parte di entrambi, Roger forse meriterebbe qualcosa in più ma la versione di Thiem è quella migliore, solido, rapido e capace di vincenti sia dal fondo che a rete. Il momento di rottura arriva in entrambi i parziali sul 5-5, nulla consegue alle due palle break guadagnate da Federer nel game conclusivo dell’incontro che se trasformate l’avrebbero mandato al tie-break.
AVVIO DI PARTITA– L’accesso dalla sala stampa verso lo stadio assomiglia molto a quello dell’Arthur Ashe. La sensazione di essere in un impianto grande e grosso è netta, anche l’uscita dall’ascensore che dal piano terra ci porta al quarto piano delle upper seat, con la prima immagine sugli stand di cibo e beveraggi, ci rende un’idea molto più vicina allo US Open che a Wimbledon. Dopo l’abituale ovazione per Re Federer, ci si ricorda subito però di essere a Londra, col silenzio religioso che accompagna gli scambi perfettamente alternato al frastuono che sottolinea il vincente di dritto con cui Roger annulla la seconda delle tre palle break iniziali. E all’incredulità subito dopo quando lo svizzero sparacchia malamente fuori il dritto dopo il servizio. Thiem va velocemente sul 2-0, mentre Federer accosta errori e colpi favolosi anche all’interno dello stesso game.
FEDERER SCIUPA, THIEM AVANTI – Il sei volte volte Maestro recupera subito il break subito (anche per via di qualche errore di troppo dell’austriaco), ma almeno fino al 5 pari è difficile non farsi distrarre dal Federer più kafkiano di sempre, che gioca con la stessa tranquillità un comodo dritto spedito in rete, una volée di rovescio in corsa a seguire il servizio che termina fulminea all’incrocio delle righe, una stecca di dritto e subito dopo lo stesso colpo che lascia di sasso il mobilissimo Thiem. Solo che il tennis punisce sempre la discontinuità, e se sul 5 pari 30 pari fallisci una risposta profonda ma controllabile dell’avversario e poi stecchi un rovescio sotto la pressione del palleggio del n.5 ATP, con quel completo nero passi in un amen da Diabolik… a Macchia Nera. Specie se il servizio ha girato a dovere con le prime in campo sopra il 70% e il 57% dei punti con la seconda. Un Thiem tutt’altro che impeccabile (ha praticamente gli stessi gratuiti di Roger) ringrazia e chiude 7-5.
ilNel secondo set il livello del gioco sale. I due sbagliano meno e i colpi falliti sono frutto di capolavori tecnici o lucidi schemi. Certe volée con cui Thiem contrasta l’eccellente varietà dei colpi di Federer rendono alcuni momenti del match da cineteca, adeguatamente sostenuta dal campo illuminato col pubblico al buio. Macchia Nera è uscito di scena da un pezzo, Diabolik con la proverbiale classe sul 2-1 30 pari si procura una palla-break ma di là dalla rete il miglior prodotto della fanteria austriaca aggiunge a rapidità e solidità dei traccianti vincenti e dei colpi di volo da campione vero. Il gioco si chiude a favore suo dopo dieci punti, così come il settimo, quando è il campione di 20 Slam a servire.
L’equilibrio regna sovrano, ma sul 5 pari un piccolo passaggio a vuoto del fresco dieci volte campione di Basilea è sufficiente a Thiem per strappare il servizio a zero e servire per il set sul 6-5, esattamente come nel primo set. Qui il n.3 del mondo ha a disposizione altre due palle break, ma Dominik è implacabile al servizio. Sbaglia sorprendentemente il primo match point in rete ma va a segno con il secondo e dopo un’ora e 40 minuti chiude 7-5 7-5.