Riepilogo sintetico
Vandeweghe -232
Anisimova +72
Pliskova Kr. +28
Potapova 0
Gasparyan +5
Peterson +20
Jabeur -17
Krunic -110
Azarenka +1
Pavlyuchenkova +12
Muguruza -18
Keys +4
Williams S. +6
Sabalenka +2
Nove scelte corrette, cinque sbagliate. A conti fatti non sono granché soddisfatto delle “previsioni” di questa stagione. Più che per i regressi, sono deluso per gli stentati progressi di quasi tutti i segni più. Solo Peterson e Anisimova mi sembra rappresentino un autentico miglioramento di status rispetto alla situazione di partenza.
E poi ci sono due-tre nomi che avrei dovuto indicare. Belinda Bencic aveva tutte le carte in regola: si sapeva che ha un tennis da giocatrice di vertice, era ormai a posto fisicamente, e quindi erano più i dati a favore che quelli a sfavore; alla posizione 54 di gennaio era ancora sottostimata.
Mi mangio le mani anche per avere scartato Sofia Kenin, perché l’avevo seriamente presa in considerazione, ma alla fine ha prevalso il timore che potesse essere un anno a rischio dopo i progressi del 2018; e invece mi ha smentito in pieno.
Mi spiace anche non avere insistito su Ashleigh Barty, che avevo indicato lo scorso anno, e invece è esplosa con dodici mesi di “ritardo”. Se si esclude Anisimova, in sostanza ho mancato tutti i miglioramenti più significativi. Al contrario nel 2018 avevo segnalato Osaka, e si trattava del nome più importante della stagione.
Ho però una doppia consolazione. Mi riferisco alle scelte ufficiose, per le quali vado più orgoglioso di quelle ufficiali. Ufficiose perché essendo fuori dalle prime 100 non erano ammesse dalle regole del gioco (da me stabilite). Avevo scritto nella introduzione dell’articolo: il vincolo dei primi 100 posti “mi impedisce di tenere conto di alcuni nomi che mi hanno colpito nel 2018 come, per esempio, Karolina Muchova (oggi 144 in classifica) o Iga Swiatek (186)”.
Swiatek ha chiuso al numero 61 (+125 posti), Muchova al numero 21 (+123 posti). A dispetto della crescita leggermente inferiore sul piano numerico, individuare una giocatrice come Muchova, che quasi “dal nulla” sfiora la Top 20, mi ha dato particolare soddisfazione.
Considerazioni finali
Non ho ancora parlato di Bianca Andreescu: se nel 2018 il progresso più importante era stato quello di Osaka, quest’anno il nome da prima pagina è quello di Bianca. Come miglioramento è imbattibile. Non l’ho citata io, ma non era presente neanche nei post di commento dei lettori all’articolo di allora. A dimostrazione che era praticamente impossibile individuarla: in gennaio era numero 152, per di più reduce da una stagione travagliata a causa di problemi fisici. Per cogliere nel segno ci sarebbe voluto un autentico mago, di quelli con la sfera di cristallo e il pentolone fumante delle pozioni.
In compenso quasi tutti i lettori mi hanno preso in castagna su Bencic. Fra chi ha commentato allora, devo per forza segnalare Fabius Buzzi per le sue indicazioni di grande lungimiranza. Davvero complimenti: mi ha surclassato. Sei nomi con una sola, minima sbavatura su Kuzmova, e cinque ottime scelte:
Kuzmova -2 (da 50 a 52)
Sakkari +18 (da 41 a 23)
Vekic +15 (da 34 a 19)
Kenin +38 (da 52 a 14)
Bencic +46 (da 54 a 8)
Barty +14 (da 15 a 1)
Concludo con la mia ultima “perla”. Due stagioni fa avevo indicato Vondrousova come potenziale emergente, e invece Marketa era rimasta ferma: numero 67 a inizio 2018, e ancora numero 67 alla fine. Quest’anno avrei dovuto segnalarla nuovamente, ma non l’ho fatto, spiegando il perchè in un post: “Vondrousova penso debba cercare di sistemare il servizio, che si è involuto rispetto al 2017. Ha inciso poco con la prima e in più ha commesso tanti doppi falli. La cosa preoccupante è che sono stati doppi falli su palle non spinte o rischiate, ma proprio esecutivi. E senza la battuta diventa tutto molto più difficile”.
Marketa, fra l’altro giocando solo poco più di metà stagione, nel 2019 ha raggiunto una finale Slam (Roland Garros) e un best ranking da numero 14 del mondo.