“Sono state forti al di sopra di tutto“. Ha parole dolci, per le sue ragazze mondiali, Julien Benneteau. Che ha riportato la Fed Cup in Francia alla prima esperienza sulla panchina Blues, neutralizzando l’Australia (e il fattore campo) a Perth. Il successo arrivato grazie al doppio decisivo, firmato Garcia-Mladenovic, gli ha consentito di risalire il filo di un successo costruito nel corso della stagione anche con la diplomazia.
“Ci sono stati diversi momenti decisivi per costruire questo successo – ha raccontato a L’Equipe -, partendo da febbraio con il ritorno di Caroline in Nazionale, decisivo per superare il Belgio. Da allora è stata brava a mettersi il passato alle spalle, non parlandone più. La coppia con Kiki si è ricomposta a Rouen, in occasione della semifinale contro la Romania. Anche lì hanno conquistato il punto decisivo trascinandoci in finale, riuscendo a non far pesare il fatto di non giocare insieme da più di due anni per le note vicende. Ho guidato un gruppo unito anche all’interno, senza concorrenza né inquietudini derivanti dalle scelte tecniche. A Perth nei giorni della finale c’è stato sempre lo spirito giusto, massima concentrazione negli allenamenti senza farsi condizionare dalle possibili polemiche“.
Il riferimento è al cambio di nazionalità tennistica di Alja Tomljanovic, schierata per la prima volta dall’Australia dopo aver già giocato la Fed con la Croazia e protagonista del punto del 2-2.
“Il momento in cui mi sono accorto di avere in squadra delle vere guerriere è stato domenica, al momento degli inni, quando si sono rivolte ai nostri tifosi presenti sulle tribune. Hanno lanciato un segnale forte alle australiane, è stata la nostra più bella Marsigliese“. Benneteau ha accompagnato la Francia alla conquista dell’ultima Fed Cup disputata con lo storico format, visto che anche il Mondiale del tennis femminile seguirà la strada tracciata dalla Davis a partire dal 2020. La prossima Fed verrà assegnata a Budapest, con 12 squadre a contendersela in una settimana dal 18 al 24 aprile.
Il capitano francese non sembra entusiasta della novità. “Vedremo già a Madrid come andrà con la Davis, non si respirerà la stessa atmosfera. In Fed siamo abituati a finali giocate davanti a un grande pubblico e lì si rischia invece l’anonimato. Per noi non sarà tanto strano difendere il nostro titolo in cinque mesi, ma più che altro giocarci tutto in così pochi giorni. Certe volte mi metto nei panni dei dirigenti ITF e faccio fatica a capire cosa passi per la loro testa durante le riunioni. In ogni caso, le ragazze sono grandi professioniste e vorranno difendere comunque il titolo. Per fortuna, dopo Budapest ci saranno anche i Giochi di Tokyo per continuare a emozionarci per questi colori. Dopo l’Olimpiade vedremo cosa succederà – ha concluso – visto che il mio contratto andrà in scadenza“.