I quattro match (compreso uno di qualificazioni) disputati a Houston nei giorni scorsi hanno restituito al circuito Cici Bellis, che confida in un 2020 di normalità. La statunitense, che era out da marzo 2018 per i noti guai ed è uscita dalle classifiche, ha beneficiato di una wild card offertale dal torneo texano (compreso nelle Oracle Challenger Series 125k) e l’ha onorata spingendosi fino al terzo turno. Lo stop contro Kirsten Flipkens (che poi ha sollevato il trofeo) è stato però preceduto da tante belle sensazioni, quelle che sembravano finite in archivio nei mesi più duri vissuti tra sale operatorie e poche speranze di tornare in pista. Anche perché un medico, uno dei tanti incontrati sul suo cammino, appena un mese prima del ritorno in campo le aveva preannunciato che non avrebbe mai più giocato a tennis a livello professionistico.
Ma, per la ventenne di San Francisco, non è stato un parere determinante. “Mi sono sottoposta a una risonanza magnetica e poi altri tre diversi consulti specialistici mi hanno dato l’ok – ha raccontato a WTA Insider -, adesso sto bene e non sento dolori, quindi ho deciso di provare. Penso che ci vorrà più di qualche torneo per togliermi addosso tutta la ruggine, ma è stato eccitante anche solo l’avvicinamento alle partite, figuratevi giocarle e vincerne anche qualcuna. Tutto ciò che avevo provato più volte in allenamento non è nemmeno paragonabile alle sensazioni di un torneo“.
Nel lungo periodo di inattività, durato oltre 600 giorni, l’ex baby prodigio del tennis USA e numero 35 del mondo ha avuto il tempo per differenziare gli interessi, aiutando la mente a rimanere a pieni giri. “Ho completato un anno di studi alla Indiana University – ha raccontato -, ed è una cosa che sto proseguendo. Gli interventi chirurgici, quattro tra polso e gomito, sono arrivati a spezzare il ritmo della ripresa ogni qualvolta mi sembrava potessi registrare dei progressi“. Momenti che hanno lasciato il segno ma dei quali, al momento, si può parlare al passato. “Ripartirò dall’Australia – ha raccontato – non so ancora bene da quale torneo, vedremo le condizioni settimana per settimana“.
La carta d’identità è chiaramente dalla sua parte, insieme allo stimolo che arriva dai grandi risultati che stanno conquistando quelle della sua generazione. Marketa Vondrousova, finalista dell’ultimo Roland Garros, è la sua migliore amica. “Nessuna invidia – ha tenuto a precisare – i risultati importanti conquistati dalle mie coetanee li ho visti sempre con buon occhio. Con Marketa ci sentiamo almeno due volte a settimana, abbiamo anche progettato di giocare qualche doppio insieme nella prossima stagione. Ho in mente i risultati passati per ricordarmi qual è stato il mio valore, ma allo stesso tempo mi sento una persona nuova dopo tutto quello che ho passato. E guardo a questo sport con ancora maggiore entusiasmo, sarò felice in ogni momento che riuscirò a passare giocando a tennis. Non che prima non lo fossi, ma adesso ho una consapevolezza ancora maggiore“.