La (quasi) sicurezza ostentata a Brisbane, dopo il ko al primo turno contro Jennifer Brady, era evidentemente fondata. Maria Sharapova ha ottenuto una wild card per l’Australian Open e dovrà rimettersi in forma per onorarla, considerando come un virus l’abbia costretta anche a un paio di giorni in ospedale nei giorni scorsi. Craig Tiley, direttore del torneo, ha ufficializzato l’invito per la cinque volte campionessa Slam, trionfatrice a Mebourne Park nel lontano 2008 (superando in finale Ana Ivanovic). A 32 anni, l’attuale numero 147 del mondo affronta questa spedizione nell’emisfero Sud sotto la supervisione di Riccardo Piatti, che l’ha citata di recente come esempio di competitività da tener presente anche per Jannik Sinner.
“Ho sempre finalizzato il mio programma di allenamento a farmi trovare nelle migliori condizioni in vista dei tornei Slam, nella fase finale della carriera devo essere più accorta nelle scelte – è il commento di Sharapova diffuso sui canali ufficiali –, non ne faccio una questione di classifica, ma di volermi mettere alla prova e fare meglio dello scorso anno“. A gennaio 2019, la corsa di Sharapova si è fermata agli ottavi contro l’idolo di casa (e futura numero uno del mondo) Ashleigh Barty. Oltre al già citato successo di 12 anni fa, l’Australian Open significa per lei anche il dispiacere di tre finali perse: nel 2007 e nel 2015 contro Serena Williams, oltre che nel 2012 contro Azarenka.
Australian Open 2020, wild card per Maria Sharapova
La notizia era nell'aria, adesso è ufficiale: la russa, campionessa nel 2008, sarà nel tabellone principale del primo Slam dell'anno. "È incredibile, in Australia ho vissuto momenti meravigliosi"
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