È l’Australia la prima a semifinalista dell’ATP Cup. Al termine di una sfida lunga e appassionante, i padroni di casa superano la Gran Bretagna e aspettano chi uscirà fuori tra Spagna e Belgio. Il livello espresso fino a questo momento da Kyrgios fa quasi recriminare per il fatto che, in caso di semifinale con la Spagna, il numero due australiano non potrà affrontare Nadal, se non in doppio. Ma forse ci stiamo portando troppo avanti. Partiamo dalla fine. Perché da raccontare, per il momento, c’è la festa dello stadio di Sydney per il trionfo degli Aussie in un doppio romanzesco. Un set per parte è terminato 6-3. Poi Kyrgios e De Minaur (scelti da Hewitt per la prima volta al posto di Guccione e Peers, che avevano vinto i tre incontri del girone) hanno conquistato il punto decisivo fissando il tabellone sul 18-16 di un super tie-break in cui Jamie Murray e Salisbury non hanno concretizzato quattro match point, l’ultimo determinante andando a servire sul 16-15. L’esultanza finale è rimasta strozzata in gola per qualche istante, visto che il punto del 18-16 è stato assegnato così. Grazie all’Hawk-Eye.
Il doppio britannico, protagonista di una partita bellissima, ha però così vanificato quella che era stata l’impresa di giornata. Nell’incrocio tra i numeri uno, Dan Evans (42 ATP) ha lottato per quasi tre ore e mezza fino ad avere la meglio su De Minaur in una sfida inedita. Anche qui tutto si è risolto al set decisivo (7-6 4-6 7-6), quando si è materializzato il primo momento di cedimento in questa ATP Cup del biondo numero 18 del mondo, tradito dal servizio che nel tie-break gli è sfuggito di mano ben tre volte. Sembrava che Alex potesse completare un’altra rimonta, dopo quelle inflitte a Zverev e Shapovalov, ma questa volta la garra di Evans si è dimostrato un ostacolo difficilmente sormontabile. L’autentico trascinatore di giornata, esaltato dal tifo della Ken Rosewall Arena, è stato però proprio Kyrgios. Nel primo match non ha consentito a Cameron Norrie di entrare in partita, chiudendolo all’angolo con 11 ace e addirittura qualche servizio da sotto: un doppio 6-2 che non necessita di interpretazioni. Considerando anche il prestigioso successo su Tsitsipas e la partecipazione con cui si è preso a cuore l’emergenza incendi, si può dire che il bad boy, in questa ATP Cup, non abbia ancora sbagliato un colpo. Dentro e fuori dal campo.