10. Madison Keys
Aus. Open 2019: 4T, sconfitta da Svitolina
Miglior risultato: SF (2015)
È stato un ottimo inizio d’anno per Keys: finalista a Brisbane, sconfitta solo da Pliskova dopo una partita lottatissima (6-4, 4-6, 7-5). Questa settimana riposa.
A mio avviso può fare strada nello Slam, a patto forse di evitare qualche giocatrice molto forte in difesa in giornata di grazia, il tipo di avversaria che può trasformarsi nella kryptonite per il suo tennis. Semifinalista nel 2015, da allora a Melbourne non ha comunque mai perso prima del quarto turno.
9. Kiki Bertens
Aus. Open 2019: 2T, sconfitta da Pavlyuchenkova
Miglior risultato: 3T (2018)
Bertens si presenta al via dello Slam con il solo impegno di Brisbane, dove ha giocato tre match, tutti finiti al terzo set: vittorie contro Yastremska e Kontaveit, sconfitta contro Osaka. Considerato il calibro delle avversarie (numero 22, 26 e 4 del ranking) una serie di partite che può lasciarla soddisfatta.
Rimangono però due problemi, molto diversi. Uno momentaneo: la rinuncia ad Adelaide per un problema al tendine di Achille; ci si augura sia una scelta precauzionale. Il secondo problema è di tipo più “strutturale”, e riguarda gli Slam sul cemento: fra Australia e Stati Uniti in carriera non è mai riuscita ad andare oltre il terzo turno. Senza chiederle per forza un exploit straordinario, penso che da una solida Top 10 come lei per questa edizione si possa pretendere qualcosa di più.
8. Serena Williams
Aus. Open 2019: QF, sconfitta da Pliskova
Miglior risultato: Vittoria (2003, 2005, 2007, 2009, 2010, 2015, 2017)
Williams è reduce dal successo ad Auckland, grazie alla quale ha finalmente sfatato il tabù che la voleva sempre sconfitta nelle finali disputate da quando era tornata dopo la maternità. La vittoria in Nuova Zelanda le ha permesso di ottenere un record notevole: visto che il suo primo successo nel circuito risale al 1999, ha vinto tornei a livello WTA in quattro decadi differenti (anni ’90, anni ’00, anni ’10, anni ’20).
Il torneo di Auckland non offriva una concorrenza super-qualificata: su 5 avversarie battute da Serena, 4 erano oltre la 70ma posizione mondiale. Ma il modo con cui ha eliminato la numero 25 del ranking è sembrato un monito per tutta le principali pretendenti allo Slam: 6-1, 6-1 ad Amanda Anisimova. Se a questo aggiungiamo che lo scorso anno a Melbourne era stata a un passo dalla semifinale (con diversi match point mancati contro Pliskova), è comprensibile che si presenti al via nel 2020 come una delle principali favorite.
7. Petra Kvitova
Aus. Open 2019: Finale, sconfitta da Osaka
Miglior risultato: Finale (2019)
Kvitova ha esordito nella stagione a Brisbane, dove ha perso in semifinale da Madison Keys. Una partita che da sola spiega qualità e limiti di Petra in vista dello Slam australiano. Contro Keys, fino a che ha giocato a tennis “normalmente” stava governando il match (avanti 5-1). Poi però è andata incontro a un mezzo colpo di calore: il suo viso è diventato violaceo, e da quel momento ha potuto solo cercare di tamponare la crisi fisica, affidandosi ai colpi di inizio gioco, visto che non era più in grado di reggere gli scambi. Il punteggio finale restituisce questa evoluzione: 3-6, 6-2, 6-3 per Keys. Comprensibile che Petra abbia deciso di rinunciare ad Adelaide per recuperare da una situazione del genere.
Per questo, a meno che a Melbourne non si ripeta una edizione come quella dello scorso anno (con diverse giornate fresche o il tetto chiuso in quelle più calde), mi pare quasi impossibile per Kvitova ripetere il risultato del 2019: è troppo grave il calo a cui va incontro quando le temperature si alzano attorno ai 30° e oltre.
6. Belinda Bencic
Aus. Open 2019: 3T, sconfitta da Kvitova
Miglior risultato: 4T (2016)
Bencic non ha iniziato bene l’anno, visto che è stata eliminata all’esordio a Shezhen da Blinkova in tre set. E questo malgrado si presentasse da testa di serie numero 1. Ma visto che è in gara anche ad Adelaide, ci sarà modo di valutarla più a fondo nel corso della settimana (per il momento ha passato il primo turno contro Kasatkina).
Se non sbaglio è la prima volta che affronta uno Slam da Top 10 e sarà interessante capire come reagirà di fronte allo status di favorita che comporta una testa di serie così alta come quella che avrà a Melbourne.
5. Elina Svitolina
Aus. Open 2019: QF, sconfitta da Osaka
Miglior risultato: QF (2019)
Si può dire poco sulla Svitolina “edizione 2020”. Un solo match, perso 6-1, 6-1 contro Danielle Collins a Brisbane. Nella agenda di Elina non sono previsti altri match prima dello Slam.
Non per giustificare a tutti i costi, ma credo sia difficile immaginare una avversaria più tosta di Collins per iniziare la stagione. Perché è una giocatrice che non lascia carburare in alcun modo: attacca a tutta fin dal primo colpo, e se non si serve bene si viene immediatamente aggredite sin dalla risposta. Ecco che quando Danielle è in giornata-sì, il rischio è proprio quello della figuraccia, a cui è andata incontro Svitolina.
Vedremo se a Melbourne Elina troverà un sorteggio meno complicato, con un avvio che le permetta di ingranare dopo la partenza falsa.
4. Simona Halep
Aus. Open 2019: 4T, sconfitta da Serena Williams
Miglior risultato: Finale (2018)
Al momento non ci sono risultati nell’archivio 2020 di Simona Halep, visto che ha scelto di non giocare nella prima settimana. Prende invece parte sia al singolare che al doppio ad Adelaide; non resta che aspettare i prossimi match per avere qualche indicazione in più.
Lo scorso anno si era presentata da testa di serie numero 1 ed era uscita negli ottavi dopo un ottimo match contro Serena Williams. Due anni fa era stata finalista (battuta da Wozniacki). In sostanza le sue ultime prestazioni nello Slam australiano inducono all’ottimismo.
3. Naomi Osaka
Aus. Open 2019: Vittoria
Miglior risultato: Vittoria (2019)
Osaka non giocherà questa settimana, ma ha affrontato seri ostacoli a Brisbane: quattro partite concluse al terzo set. Ha vinto contro Sakkari, Kenin e Bertens, prima di perdere contro Pliskova. Un percorso davvero difficile (contro le numero 23,14, 9 e 2 del ranking) in cui, a mio avviso, ha offerto prestazioni confortanti. Ottima mobilità (per la sua struttura) e un servizio che le ha dato tanti punti facili. Per batterla c’è voluta una Pliskova in gran spolvero (6-7, 7-6, 6-2).
A Melbourne si presenta da campionessa in carica e non sarà facile gestire la pressione, ma sul piano fisico e tecnico mi sembra pronta. Molto quindi dipenderà dalla sua tenuta mentale.
2. Karolina Pliskova
Aus. Open 2019: SF, sconfitta da Osaka
Miglior risultato: SF (2019)
Difficile immaginare un inizio migliore per Pliskova. Ha confermato il titolo già vinto nel 2019 a Brisbane, e lo ha fatto al termine di ottimi match, nei quali ha sconfitto Tomljanovic, Riske, Osaka e Keys.
Lo scorso anno a Melbourne aveva perso in semifinale al terzo set (6-2, 4-6, 6-4) contro una Osaka ispiratissima. In sostanza Karolina si presenta all’Australian Open con tutti dati positivi: logico che venga considerata tra le favorite. A questo punto starà a lei dimostrare che è finalmente in grado di vincere anche negli Slam.
1. Ashleigh Barty
Aus. Open 2019: QF, sconfitta da Kvitova
Miglior risultato: QF (2019)
Non è stato un buon avvio per la numero 1 del mondo Barty. A Brisbane è stata sconfitta all’esordio per 6-4, 7-6 dalla qualificata Jennifer Brady. Però non drammatizzerei troppo il risultato: in generale c’è sempre qualche insidia nell’aprire un torneo contro una qualificata, che ha già nelle gambe il ritmo partita; a maggior ragione nel primo torneo in assoluto della stagione. E poi Brady è una giocatrice che quando è in condizione è una avversaria seria, perché dispone di due fondamentali (servizio e dritto) davvero pesanti. Ashleigh è comunque iscritta ad Adelaide per trovare il ritmo-partita in questa settimana.
Credo sarà anche interessante scoprire come Barty reagirà di fronte alla sua nuova posizione: testa di serie numero 1 nello Slam di casa. Ci sono giocatrici che si esaltano quando giocano di fronte al proprio pubblico (per esempio Sloane Stephens ha raccolto tutti i migliori risultati di carriera in America), e altre che finiscono per rendere meno del solito, schiacciate dalla troppa responsabilità: senza andare troppo lontano, ricordo il caso di Samantha Stosur sempre al di sotto delle sue possibilità nei tornei australiani.
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