Di Elisabetta Cocciaretto ti colpiscono subito due cose: il sorriso di chi sa che sta facendo quello che ha sempre sognato di fare e la determinazione di chi vuole arrivare in alto.
In una chiacchierata di un anno e mezzo fa (un’epoca tennistica per un’atleta così giovane, la incontrammo durante il Roland Garros), una Elisabetta che era nel pieno dell’attività juniores e aveva cominciato a muovere i primi passi nei tornei ITF, aveva ancora lo sguardo incantato di chi si emoziona ad incrociare in spogliatoio i big (Federer e Wozniacki i suoi idoli) o a ritrovarsi Amelie Mauresmo a bordocampo. Dopo la semifinale juniores in Australia, la prima convocazione in Fed Cup (match con la Spagna) le aveva dato la possibilità di “assaggiare” il tennis dei grandi. “Trovarmi lì con Sara e le altre è stato bellissimo, un’esperienza formativa. Non vedo l’ora di poter giocare anche io”.
Nella seconda parte del 2019 la svolta, con le vittorie sulla terra a Trieste a settembre e soprattutto ad Asuncion (battendo proprio Sara Errani in finale) e Colina in due settimane consecutive di novembre. Successi che le hanno procurato la classifica per giocare le qualificazioni in Australia, brillantemente superate per il primo approdo in un tabellone Slam a nemmeno 19 anni (li festeggerà tra qualche giorno). “Volevo a tutti i costi tornare giocare gli Australian Open. Quando nel 2018 nel torneo junior sono uscita in semifinale (contro la cinese En Shuo Liang, ndr) dopo aver avuto due match-point ci sono rimasta male”.
La scintilla con il tennis scocca a 5 anni: “Andavo con papà (dottore in farmacia, mentre la mamma è commercialista e impegnata in politica, ndr) a vedere il torneo under 12 a Porto San Giorgio e mi divertivo molto a vedere i ragazzini giocare, così ho iniziato subito, prima due volte a settimana, poi sempre di più”. Non è stato un percorso agevole, causa alcuni problemi fisici, soprattutto dovuti a due protrusioni alla schiena, che ne hanno rallentato la crescita. Diciotto mesi fa Elisabetta inquadrava così il suo gioco: “Credo di avere dei buoni fondamentali, ma devo migliorare nella finalizzazione del punto e nel gioco di volo”. In effetti i progressi migliori nel suo tennis, sotto l’occhio vigile di coach Fausto Scolari, si vedono soprattutto in un’attitudine più propositiva e nella ricerca del punto.
E difatti, nonostante i primi successi ITF siano arrivati sulla terra, forse il meglio di sé Elisabetta lo può esprimere sui campi veloci, come i risultati di questi giorni stanno rivelando. “Ho iniziato a giocare sul rosso dove praticamente ho sempre giocato da ragazzina, ma se devo dire quale sia la superficie sulla quale mi diverto di più, dico sicuramente il cemento”. Anche se il torneo dei sogni resta un altro. “Parigi è una città bellissima, che adoro e il Roland Garros forse è il torneo dello Slam più bello… ma il mio sogno resta vincere Roma”.
La grinta no, non le è mai mancata: “Mi piace molto auto-incitarmi durante gli scambi, sento di avere una forte carica agonistica”, mentre fuori dal campo è sempre solare e simpatica. Nel poco tempo libero la (quasi) diciannovenne marchigiana preferisce i libri di diritto (si è iscritta a giurisprudenza) allo smartphone, ma la vera passione off-court è il ballo: “Mi piace tantissimo ballare, soprattutto il latino-americano. Il problema è che con tutti i guai che ho avuto alla schiena devo limitarmi… mi è già capitato di bloccarmi proprio mentre ballavo!”.
E allora no, non è il caso di rischiare. Meglio riservare un balletto per un’occasione speciale, magari dopo una grande vittoria. E nel frattempo, provare a far ballare le avversarie. Anche se la prima che le si presenterà di fronte martedì, Angelique Kerber, questo torneo lo ha già vinto e a Melbourne vanta ben 32 vittorie in 44 partite. Se non altro, Elisabetta non avrà davvero niente da perdere.
Il sogno di Elisabetta Cocciaretto: dall’Australia a Roma, ballando sul mondo
Elisabetta Cocciaretto a meno di diciannove anni si è qualificata per il main draw degli Australian Open. Gli inizi, i problemi fisici, la passione per il ballo. E una grinta da vendere
Leave a comment