[3] R. Federer b. S. Johnson 6-3 6-2 6-2 (da Melbourne, il nostro inviato)
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Steve Johnson, simpatico trentenne baffuto di Redondo Beach in California, numero 75 ATP, si è presentato a questo Australian Open all’ultimo momento, essendo stato impegnato ieri nella finale del challenger di Bendigo, cittadina a poco meno di 200 chilometri da Melbourne. Purtroppo in quella occasione ha battuto il nostro Stefano Travaglia, e dal punto di vista di Roger Federer, che lo affronta oggi sul centrale, la cosa potrebbe comportare qualche insidia. Come aveva fatto notare lo svizzero nella sua conferenza pre-torneo, un giocatore in fiducia con diverse partite nelle gambe può essere insidioso, mentre lui viene da parecchie settimane di pausa agonistica.
La partenza di Roger è molto buona, servizio e dritto sembrano centrati, in qualche occasione le belle soluzioni trovate dal venti volte campione Slam suscitano i consueti applausi di un pubblico che lo adora. Break al secondo gioco per Federer, un’occasione di contro-break annullata in attacco, e poi avanti fino al 5-3, con una breve interruzione nel frattempo per permettere la chiusura del tetto quando arriva la pioggia ampiamente prevista nel pomeriggio. Senza problemi, Roger chiude il primo set 6-3, in generale per ora sembra in stato di forma più che accettabile.
Nel secondo set Federer alza il ritmo e il livello, e come è ovvio che avvenga quando un fuoriclasse del genere spinge in scioltezza sull’acceleratore, il risultato è un parziale di 4-0 con due break ottenuto in pochi minuti. Da ricordare per pulizia e bellezza un rovescio lungolinea spettacolare, quando colpisce così Federer è una gioia per gli occhi dal punto di vista tecnico, che lo si tifi o meno. Si arriva ai tre quarti d’ora di partita sul 6-3 5-1 per lo svizzero, che sciorina vincenti da ogni posizione del campo (finora 25, e soli 9 errori), mentre il buon Johnson assiste allo show senza potersi opporre più di tanto. In meno di 50 minuti è 6-3 6-2 Federer, il dato interessante è un gran 80% di prime palle.
Il terzo set si apre con un altro break in favore di Roger (il quarto), che sa tanto di inizio del conto alla rovescia. Steve si salva nel terzo game, se avesse perso di nuovo il servizio sarebbe stata la fine definitiva, ma in ogni caso sembra difficile che possa fare di più rispetto al tenere in campo Federer qualche minuto ancora. Un secondo break arriva comunque, e porta al 6-2 conclusivo che manda lo svizzero al secondo turno in un’ora e venti, davvero una prestazione notevole. Ora per lui il vincente tra Krajinovic e Halys, match sospeso per pioggia.
“Sono molto contento di essere di nuovo qui in Australia, mi dispiace di aver saltato l’ATP Cup, ma l’ho guardata in TV! Ottimo primo turno per me, sono contento, mi son allenato senza avere intoppi, sto giocando bene e si vede in campo. L’evento benefico per contribuire a riparare i danni degli incendi è stato emozionante, bello e giusto che ci fossero i top-player. La prima volta qui, 20 anni fa? Nel 2000 mi ricordo di aver battuto Chang, che ora fa il coach contro di me!” racconta un soddisfatto Federer a fine match.