Trecentosessantasei (366). Tra poco meno di due settimane, al prossimo aggiornamento di classifica, Maria Sharapova sarà seduta su questo gradino del ranking WTA. La sconfitta (6-3 6-4) inflittale da Donna Vekic, testa di serie n.19 del torneo, le toglie 240 punti e quasi altrettante posizioni scaraventandola fuori dalla top 300, come non le accadeva da quasi 18 anni (settembre 2002, Masha aveva solo quindici anni). A seguito della squalifica per doping, infatti, la siberiana era passata direttamente dalla top 100 all’oblio del niente ranking, senza transitare per posizioni intermedie; nell’ottobre del 2016 il computer si riprese in blocco i 690 punti delle Finals 2015 facendola uscire di classifica.
In questo caso la cambiale in scadenza era quella dell’Australian Open 2019, forse l’ultimo grande torneo giocato ad alti livelli dalla tennista russa che riuscì ad eliminare Wozniacki al terzo turno prima di lottare alla pari con Ashleigh Barty agli ottavi, uscendo dal campo con l’onore delle armi. Adesso Sharapova può vantare poco più di un centinaio di punti in classifica, racimolati lo scorso anno tra San Pietroburgo, Maiorca e Cincinnati.
LA SCONFITTA – Nella parte centrale dell’incontro Sharapova si è prodotta in qualche buona risposta, provando a convincere se stessa di poter lottare come ha sempre saputo fare in carriera, e ha guadagnato un break di vantaggio nel secondo set. Purtroppo per lei, però, a incidere negativamente sugli esiti del match ci hanno pensato un inizio incerto e una fine quasi drammatica, segnata da un parziale di cinque game a zero in favore di Vekic. Diversi rovesci in corsa a metà rete, le solite paturnie al servizio, una gestualità negativa. A nulla è valso il supporto di Jannik Sinner, che dopo aver concluso la sua pratica di primo turno si è palesato nel box di Maria (i due condividono Piatti come allenatore). La strada per tornare in alta, se ancora ce n’è una, appare ogni giorno più in salita.
IL COMMENTO – “Ho fatto tutto ciò che era giusto fare” ha detto con sguardo triste una volta arrivata in sala stampa, “questo però non ti garantisce una vittoria al primo turno, al terzo turno o in finale. È lo sport e per questo è così speciale essere campionesse anche solo per una volta. Non so se posso guardare il ranking e pensare che rispecchi la mia situazione. Lo scorso anno ho giocato 7-8 tornei, ero infortunata per la maggior parte della stagione e devo tenerne conto”. Poi dà conferme sulla collaborazione con Piatti: “Ho lavorato bene con lui e andremo avanti insieme”.
Potrebbe essere l’ultimo Australian Open della sua carriera? Sharapova ha risposto così: “Non lo so, non lo so. Sono stata fortunata quest’anno e ringrazio Craig (Tiley, CEO di Tennis Australia, ndr) per avermi permesso di fare parte di questo evento. È difficile per me pensare cosa succederà nei prossimi dodici mesi“. Infine, anche Masha (come Federer prima e Nadal poi) non ha lesinato lodi per il giovane Sinner, conosciuto nel corso della sua collaborazione con Piatti: “Abbiamo passato qualche settimana insieme in Italia durante l’off-season. È sotto gli occhi di tutti, migliora ogni settimana. È divertente e soprattutto è un ragazzo umile“.