[12] F. Fognini b. [22] G. Pella 7-6(0) 6-2 6-3 (da Melbourne, il nostro inviato)
C’erano forti dubbi sulle condizioni fisiche di Fognini dopo i 10 set giocati in poco più di 24 ore e le quasi otto ore di tennis giocate nei primi due turni. Fabio aveva concluso il match con Thompson con i piedi a pezzi, era venuto in conferenza stampa quasi zoppicando e pareva davvero molto provato dopo le due maratone. A giudicare dalla prestazione con Guido Pella il giorno di pausa ha fatto il miracolo e Fognini si è presentato in grande spolvero all’appuntamento con questo match di terzo turno.
C’è da dire che il match-up in questo specifico frangente era decisamente a suo favore: i colpi di Pella, per quanto anomali in quanto mancini, non hanno la pesantezza per togliere l’iniziativa a Fognini, che riesce piuttosto bene a colpire parabole arcuate e trasformarle in colpi vincenti (chiedere a Rafael Nadal per informazioni). In ogni modo, l’argentino è pur sempre il n.25 della classifica mondiale e non è tipo che lasci andare una partita fino a che non è finita, quindi deve comunque essere battuto. E Fognini l’ha fatto in maniera chiara e convincente, rimanendo in campo poco più di due ore e senza sprecare troppe energie.
L’inizio del match è piuttosto soporifero: dopo la battaglia tra Bautista Agut e Cilic, la Melbourne Arena si è quasi svuotata a causa principalmente dell’ora di cena, e quindi i primi game si giocano davanti a pochi intimi. In avvio Fognini è un po’ lento a uscire dai blocchi, deve salvarsi dal 15-40 sul suo primo turno di battuta ma riesce a non far scappare via Pella subito nel punteggio. L’argentino tenta di lavorare Fognini ai fianchi utilizzando la sua traiettoria alta e arrotata sulla diagonale del suo diritto, ma Fabio non ne è troppo infastidito in quanto colpisce bene la palla in ascesa. Pella annulla bene una palla break sul 3-3, ma poi i servizi dettano legge fino al 6-6, dove però Fognini mette una marcia in più, infila quattro colpi vincenti e si aggiudica il tie-break per 7 punti a 0 in 50 minuti.
Nell’intervallo tra i set Pella si fa curare un’escoriazione alla mano sinistra mentre in tribuna una tifosa di Fognini viene intervistata mentre si gode la partita lavorando a maglia. A parte il colpo di manopola dell’azzurro nel tie-break, la partita è in sostanziale equilibrio, ma Pella ha davvero poche armi per condurre il gioco: Fognini riesce a controllare con ragionevole agio gli scambi da fondocampo per poi piazzare la zampata vincente. Lo fa nel sesto game, quando con uno splendido lob liftato conquista il break, e poi allunga fino a chiudere il set con tre magnifici vincenti che scaldano lo sparuto pubblico presente.
Nel Grand Slam Oval appena fuori alla Melbourne Arena i DJ alzano i battiti della musica per lanciare il weekend, e Fognini sembra ansioso di raggiungerli: il male ai piedi di due giorni prima sembra un ricordo, o forse il giorno di riposo ha soltanto fatto il suo dovere (Fabio non si è allenato giovedì). I servizi perdono rilevanza, ci sono ben cinque break consecutivi, Pella prova la via della rete, ma non è il suo pane, e sembra anche che la gamba sinistra gli dia noia. Fognini mette a segno qualche colpo dei suoi, con una volée smorzata in allungo arriva al match point sul 5-3 e chiude due punti più tardi dopo due ore e 9 minuti di gioco.
Il ligure raggiunge così il quarto turno dell’Australian Open per la terza volta in carriera e affronterà al prossimo turno l’americano Tennys Sandgren, n. 100 della classifica ATP ma quartofinalista in questo torneo due anni fa, che dopo aver eliminato il nostro Berrettini si è liberato in tre set anche del connazionale Sam Querrey. I precedenti tra i due vedono Fabio in vantaggio per 2 vittorie a 1, con l’ultimo confronto che risale al terzo turno scorso torneo di Wimbledon quando Fognini fece parlare di sé per i qualche commento sulle bombe che avrebbero dovuto distruggere il campo 14.
Con questo piazzamento Fognini guadagna un posto in classifica risalendo al n.11 virtuale, e vincendo contro Sandgren potrebbe teoricamente ritornare nei Top 10, anche se dipenderà molto dagli altri risultati dei giocatori ancora in gara.