22-14 e 22-19, questi i bilanci vittorie/sconfitte nel 2019 rispettivamente di Milos Raonic e Marin Cilic. Entrambi ex numeri 3 del mondo ed ex finalisti Slam (Cilic ben tre volte con una vittoria, US Open 2014), ma da tempo in difficoltà e in cerca di risultati, tra problemi fisici e sicurezze che mancavano. Nella giornata odierna, entrambi si sono presi un piccolo grande riscatto, eliminando due top ten come Stefanos Tsitsipas (semifinalista qui lo scorso anno) e Roberto Bautista Agut. Due partite simili, non nel punteggio e nell’andamento, quando nello spirito con cui sono state affrontate da Raonic e Cilic: braccio sciolto, tanti rischi, a volte quasi ad occhi chiusi come chi sa che tutto sommato non ha niente da perdere e tanto da guadagnare, tanto da ritrovare. Il croato e il canadese si sfideranno ora negli ottavi di finale per continuare il proprio cammino di redenzione, consci però che qualcosa potrebbe essere scattato a prescindere dall’esito del prossimo incontro.
TSITSI-OUT – Partiamo dal canadese, protagonista forse della sorpresa più grande. Sulla Margaret Court Arena, Raonic imbriglia nel suo tennis super propositivo e oggi più che mai privo di qualsiasi ritmo il semifinalista della passata stagione e recente vincitore delle ATP Finals, Tsitsipas. Il canadese sa di non potersi permettere di scambiare da fondo con il greco e non lo fa, sfruttando al meglio le ampie possibilità che il suo gran servizio gli offre e spingendo col drittone appena può. Anche la rete diventa un sentiero preferenziale per chiudere il punto e Milos ci si affaccia con buon profitto e mano sicura. I servizi reggono fino al 5-5, quando Raonic decide di andare all in sin dalla risposta. La scelta paga e frutta un preziosissimo break al canadese, che col servizio sigilla il set (7-5).
Nel secondo set, Raonic spinge ancora a tutta, approfittando di uno Tsitsipas poco reattivo (soprattutto dalla parte del rovescio) e si porta subito avanti 2-0. Il canadese continua nel suo approccio ultraoffensivo e difende il vantaggio acquisito fino alla fine del parziale. Un solo piccolo brivido arriva al momento di chiudere quando Tsitsipas annulla d’orgoglio (due passanti, in particolare, hanno quasi del miracoloso) ben quattro set point prima di cedere a due prime vincenti consecutive dell’avversario. Nel terzo set il punteggio segue pedissequamente i turni di servizio dei due giocatori che non concedono chance all’avversario. L’inevitabile tie-break è un assolo di Raonic: nessuna sbavatura e tanto coraggio fino al 7-2 che chiude un match perfetto del canadese, tatticamente e tecnicamente.
Tanta delusione per Tsitsipas che a prescindere dall’ottima prestazione dell’avversario, non è mai sembrato in grado di poter girare il match a proprio favore. Il greco vede svanire più di 600 punti in classifica e allungarsi il distacco dal quinto posto di Medvedev. Il margine sul settimo occupato da Zverev è invece ancora rassicurante: il tedesco può coprirlo solo vincendo il titolo.
IL RITORNO DI MARIN – Cinque set (e oltre quattro ore) di lotta invece per Marin Cilic che in Australia è però ben abituato alle maratone (14 partite concluse al quinto su 43 disputate, praticamente una su tre). Il croato spinge su quasi tutte le palle, deciso più che mai a non lasciare l’iniziativa all’avversario. Perso il primo set 7-6 (peraltro mancando un set point in risposta appena prima del tie-break), Cilic cambia marcia verso la fine del secondo set infilando dieci giochi consecutivi che lo proiettano avanti due set a uno e 3-1 nel quarto. Mai dare per morto Bautista però che rimane attaccato a ogni errore dell’avversario e riesce a ribaltare la situazione, guadagnandosi il quinto set. Nulla cambia però nell’atteggiamento di Cilic che continua a cercare le righe sia col dritto che col rovescio. Ogni palla che finisce fuori, è compensata da un paio di vincenti ed è quello che basta per scappare subito avanti 2-0. Un secondo break suggella il 6-3 con il quale si conclude una partita da 76 vincenti e 54 errori per il croato. Il modo migliore per tornare a battere un top 10, come non gli accadeva dalle Finals 2018 (Isner nel Round Robin).