È un Fognini polemico che arriva in conferenza stampa al termine del match perso in quattro set contro lo statunitense Tennys Sandgren. Ma non con l’avversario che ha tirato fuori una prestazione fenomenale, persino migliore di quella che gli aveva permesso di estromettere Matteo Berrettini. Fognini ce l’ha con l’arbitro Damien Dumusois, reo di avergli comminato un penalty point a inizio secondo set dopo un warning per condotta antisportiva al termine del tie-break.
“Ho avuto chance io, le statistiche dicono quello. Ne ho avute 5 di palle break credo, è il bello e il brutto di questo sport, non c’è da recriminare o di parlare di occasione persa, se uno gioca così bravo lui”, commenta il 32enne tennista ligure, che già l’anno scorso a Wimbledon aveva perso da Sandgren. “Lui ha giocato in modo pazzesco, io non ho nulla da recriminare come ho detto. Guarda l’ultimo game come ha giocato, io manco se vado a Lourdes e mi metto in una bella vasca una settimana riesco a giocare così!”. Sul fatto che il muscoloso tennista del Tennessee abbia giocato una partita maiuscola non c’è che dire. Ma le occasioni Fabio le ha avute e non le ha sfruttate, al contrario dell’avversario.
Le polemiche dell’azzurro sono però tutte indirizzate all’arbitro. “Non voglio parlare di qualcuno di cui non ho rispetto, non voglio parlare di quello, dell’arbitro. Non voglio fare la vittima, è successo quello che è successo, ma oggi avevo ragione io al 100%. Ha ca**to fuori dal vaso l’arbitro. Per quello non gli ho dato la mano, perché non ho rispetto di lui e per quello che ha fatto oggi. Ho preso time violation, warning, poi penalty point: mi sono preso la lista completa. Con Bernardes ho usato parole poco piacevoli, ma oggi c’era uno che era convinto di aver ragione”.
Il pomo della discordia sembra il motivo che ha indotto l’arbitro a dare il primo warning a Fognini, poiché il penalty point per la maglietta strappata era quasi inevitabile. Il problema è che questo motivo non è chiaro: Fognini non ne parla – un giornalista ha provato a chiederglielo ma lui non ha voluto rispondere – e Dumusois in quanto arbitro è impossibilitato a farlo. Dal campo si è compreso poco, dalle immagini televisive ancor meno: Sandgren vince il tie-break, Fognini torna in panchina e pochi istanti dopo essersi seduto riceve il warning. Tira una bottiglia per terra dalla rabbia e va immediatamente a discutere con l’arbitro, ma non è ben chiaro per cosa – si percepisce un criptico ‘C’era la serviette (asciugamano in francese, ndr) qui!‘ detto da Fabio – e subito dopo chiama a rapporto il supervisor, ma la loro conversazione viene coperta dalle note di ‘That’s Amore‘, che conferiscono un tocco di comicità alla situazione. Si riesce a isolare Fognini che dice ‘ma cosa ho fatto, cosa ho detto?‘ e il labiale di un probabile ‘believe me!’ che consentono di dedurre che la sanzione sia arrivata per qualche parola di troppo diretta all’arbitro.
A causa del suo comportamento in campo e di queste dichiarazioni sopra le righe di fronte ai giornalisti, Fognini si beccherà probabilmente l’ennesima multa della sua carriera. Ma, quantomeno, ha un’idea per trasformare le sue cattive azioni in una buona azione. “Io ho fatto delle cazzate, certo, ma non è certo un problema di soldi per fortuna: qualsiasi multa mi daranno, io devolverò la stessa somma in beneficenza, è giusto così. Quando ci vuole ci vuole, dai”, ha annunciato. Kyrgios dà soldi in beneficenza per ogni ace, Bencic ha proposto a Zverev di farlo per ogni doppio fallo, Fognini lo farà con la sua eventuale multa. Ad ognuno il suo.