[1] R. Nadal b. [23] N. Kyrgios 6-3 3-6 7-6(6) 7-6(4) (da Melbourne, il nostro inviato)
Ci si aspettava spettacolo, e spettacolo è stato. Gli australiani volevano Kyrgios vincitore, ma sono rimasti delusi. Nel match fotocopia dello scorso Wimbledon (stesso punteggio) ancora una volta è stato Rafael Nadal a dimostrarsi più concreto nei due tie-break finali, mentre Kyrgios non ha saputo sfuggire ai dettami del suo tennis ad alto rischio che gli sono costati due punti cruciali nei momenti decisivi della partita. Un match di ottima qualità (64 vincenti e 27 gratuiti per Nadal, 50 vincenti e 43 gratuiti per Kyrgios) che non ha deluso le grandi aspettative e ha confermato come il match-up tra questi due grandi giocatori può riservare ancora tante soddisfazioni agli appassionati di tennis.
C’è molta emozione all’inizio della partita, con lo stadio pieno (fatta eccezione per i soliti posti migliori, quelli venduti ai clienti corporate che preferiscono a rimanere nelle suite a mangiare gamberoni) e la tragica morte di Kobe Bryant avvenuta solo poche ore prima. Kyrgios non riesce a trattenere le lacrime all’ingresso in campo e si scalda con la maglia numero 8 dei Lakers.
Nadal prende controllo degli scambi da fondo sin dall’inizio e man mano che i giochi passano non fa altro che stringere la presa. Due doppi falli nel suo primo turno di battuta lo costringono ai vantaggi, ma da quel momento in poi cede solamente due punti nei restanti quattro game di servizio. Il maiorchino alterna colpi in palleggio a parabola alta con fendenti più piatti e veloci, soprattutto con il rovescio incrociato a mandare Kyrgios fuori dal campo dalla sua parte destra. Il pubblico, ovviamente tutto per Nick, prova a entrare nel match ma viene gelato dal break al quarto gioco che l’australiano subisce commettendo ben sei errori gratuiti. Dalle tribune si sente ripetutamente “Acuerdate de Acapulco” (ricordati di Acapulco, l’ultima sconfitta Kyrgios contro Nadal), ma lo spagnolo non si fa distrarre e va avanti per la sua strada chiudendo il set per 6-3 in 36 minuti. Kyrgios, verso la fine del primo parziale, comincia ad adottare il serve and volley con una frequenza più sostenuta, ma non ne cava fuori un ragno dal buco.
In apertura di secondo parziale deve fronteggiare due palle break molto delicate, che annulla con coraggio. Data la posizione di Nadal in risposta, come di consueto molto lontana dalla riga di fondo, la scelta della traiettoria cade sempre più spesso su un colpo esterno e questo crea qualche bella apertura per l’australiano. La partita inizia a cambiare direzione nel quarto game, quando tre errori gratuiti di Nadal, due di diritto e uno di rovescio, propiziano il break che Kyrgios sigilla con un passante di diritto lungolinea che fa esplodere i 15.000 infreddoliti della Rod Laver Arena. Nadal sembra regredire in scambi in diagonale sul diritto di Kyrgios che però creano il ritmo ideale per il giocatore di Canberra, il quale al servizio non si guarda più indietro e chiude il set perdendo solo tre punti nei successivi tre turni di battuta (uno dei quali con un doppio fallo). La folla australiana sembra ringalluzzita dall’esito del secondo parziale e ricomincia a farsi sentire, anche in maniera molesta, tanto che il giudice di sedia James Keothavong chiede che gli spettatori, per rispetto ai giocatori, si tengano le proprie opinioni per sé. Mai consiglio fu più riutilizzabile.
La temperatura dell’aria è freschina, ma quella in campo sale perché Kyrgios fa il Kyrgios e tira fuori qualche esecuzione “riempipista”, anche se la scelta dei colpi talvolta lascia a desiderare. I palleggi ora sono molto più a viso aperto e gli scambi diventano spettacolari. C’è una sola palla break nel parziale, e la deve affrontare Kyrgios all’ottavo game. Curiosamente, i guai alla battuta in quel gioco cominciano quando Nick prova una prima di servizio dal basso e la mette in rete. La palla break è cancellata da una palla corta, ma da quel momento, Nadal prende a cercare la via della rete più spesso, anche perché nota come la scelta della direzione dei passanti Kyrgios non sia del tutto impeccabile. I suoi colpi infatti, o sono raggi laser che a stento si vedono, altrimenti risultano agevolmente controllabili a rete. Nel tie-break, durato 10 minuti, Nadal va in vantaggio 2-0 grazie a un gratuito di diritto dell’avversario, avanza fino al 4-1 poi sul 5-3 mette in rete un diritto anche lui rimettendo la vicenda in parità. Poi arriva la follia di Kyrgios: sul 5-5 l’australiano commette un doppio fallo scagliando la prima a 224 km/h e la seconda a 217. Sul set point Nadal restituisce il doppio fallo, ma dopo il cambio di campo si porta 7-6 con una bella volée di rovescio e poi incassa il gratuito di diritto che lo manda avanti per 2 set a 1 dopo 2 ore e 34 minuti.
Inevitabile a questo punto fare l’ovvio parallelo con la partita giocata a Wimbledon lo scorso anno al secondo turno, dato che l’anticipazione intorno all’evento era stata ugualmente spasmodica e il punteggio dei primi tre set era stato quasi identico (se non per il risultato del tie-break). Qui a Melbourne però Nick sente il contraccolpo di un set perso maluccio, e dall’1-0 0-15 perde 13 punti consecutivi e si trova di colpo dietro il pallino a inseguire. Nadal “verticalizza” il suo gioco, va a prendersi più punti a rete e sembra avere più energia dei due per poter arrivare a tagliare il traguardo per primo. Però qualcosa sembra non quadrare, la serata non sembra essere pronta a finire. Anche i gabbiani che da ore volteggiano incessantemente sulla Rod Laver Arena si accovacciano sul tetto a guardare il game in cui Nadal serve per il match sul 5-4. Kyrgios prova ad aumentare i giri, Nadal tentenna, commette un errore di diritto, poi un doppio fallo e sulla seconda palla break la progressione di tre diritti dell’australiano perfeziona il 5-5. Tre minuti più tardi è però lui a trovarsi 15-40, ma questa volta il break non arriva, perché “San servizio” arriva in soccorso, e Nadal chiude il game con un insolito errore di rovescio nel palleggio.
Si giunge così al tie-break, dove il livello di tensione si alza in modo assai preventivabile. Scambio di break immediato, poi per cinque punti si procede seguendo i servizi; è però evidente come in campo ci sia un giocatore che deve scalare una montagna, e forse non ha tutte le energie per farlo, e un altro che vede il traguardo a pochi passi e può permettersi l’ultimo sforzo per tagliarlo. Kyrgios conclude uno splendido scambio con una palla corta scellerata che consegna break e vantaggio decisivo a Nadal, a cui anni di esperienza hanno consegnato l’abilità di non voltarsi più indietro. La partita più attesa del torneo – finora – finisce così, secondo pronostico, con le braccia di Nadal al cielo per la conquista del 41esimo quarto Slam, dodicesimo qui a Melbourne.
LE PAROLE DI RAFA – “È stato un giorno particolare per lo sport, si. Cosa posso dire, mi sveglio stamattina e vedo questa terribile notizia, tristissimo, era uno dei grandi della storia dello sport” dice Nadal al microfono retto da John McEnroe riferendosi, ovviamente, alla tragica scomparsa di Kobe Bryant. “Non ho mai passato tempo con lui ma l’ho incontrato, il mio amico Pau Gasol ha giocato con lui, e mi diceva che il suo spirito sportivo era incredibile, rimarrà nei nostri cuori e nelle nostre anime per sempre“.
Parlando della partita appena conclusa: “Beh, è stata dura, fin dall’inizio, contro Nick non sei mai in controllo del match, basta un nulla e lui ti scappa via, si gioca su pochissime palle. Ho cercato di ritrovarmi mentalmente dopo quel game teso, sul 5-4. Quando Nick gioca con attitudine positiva come oggi, è in grado di dare tanto in campo e al nostro sport, è uno dei più grandi talenti che abbiamo mai avuto, a me è piaciuto li Kyrgios di questo torneo”.
McEnroe chiede a Rafa il perché di una posizione tanto arretrata in risposta e lo spagnolo gli risponde per le rime: “E tu, quando giocavi?” per scatenare le risate di John e del pubblico. “Beh, Nick ha un servizio pazzesco, prende tutti gli angoli, e può tirare anche la seconda, io cerco di togliergli punti di riferimento al secondo servizio e darmi tempo per rimettere palle in campo e poi giocarmela aggressivo sullo scambio, ma anche così, brekkarlo è difficilissimo“. La chiusura è per il pubblico e per il prossimo avversario, Thiem: “Grazie del sostegno amo l’Australia, ne capite di sport, e del rispetto, grazie davvero. I miei record? Sono solo contento di aver vinto un’altra partita stasera! Thiem, tra due giorni… sarà durissima, ci conosciamo bene, siamo amici sul tour, lui colpisce la palla così forte, ma io mi sento bene, credo che la mia strada nel torneo sia quella giusta“.