[14] S. Kenin b. O. Jabeur 6-4 6-4 (da Melbourne, il nostro inviato)
L’occasione della vita e della carriera (finora), questo si stanno giocando nella tarda mattinata di Melbourne la statunitense Sofia Kenin, 21 anni, numero 15 WTA, e la tunisina Ons Jabeur, 25 anni, numero 78 WTA (ma salirà entro le top-50 alla fine del torneo, comunque vada oggi). Precedenti, 3-1 Kenin tra circuito maggiore e ITF. Un quarto di finale Slam è tanta roba, è la prima volta per entrambe, la possibilità di arrivare tra le migliori 4 dell’Australian Open fa tremare i polsi. Per quanto riguarda Jabeur, ha già fatto la storia in questi 10 giorni, diventando la prima giocatrice araba di sempre a questo livello in un Major.
L’inizio della partita vede Ons più tesa dell’avversaria, Sofia mena le sue ottime mazzate ad aprirsi il campo impedendo all’avversaria di tessere le sue geometrie e le sue trame di gioco piene di talento, e sale 3-1, con break al terzo game. La tunisina si scuote in fretta, piazza qualche buonissima soluzione delle sue, controbrekka e pareggia 3-3. Il suo tennis però rimane altalenante, con molti errori, la solidità da fondo di Kenin paga, e arriva un altro break, 4-3 per lei. Jabeur va a fiammate, Sofia viaggia con regolarità, e serve bene quando è necessario. Proprio la prima palla la salva da due occasioni di immediato contro-break, Ons a volte eccede nel fidarsi della sua manualità (qualche palla corta che onestamente non ci stava tanto), e siamo 5-3. Palesemente contratta, la tunisina va ancora sotto 15-40 e affronta due set-point, ma con l’acqua alla gola è bravissima a piazzare tre dritti vincenti, poi un gran rovescio lungolinea e infine una splendida combinazione drop-shot e volée. Arriva così il 4-5, che rischi, però, la sensazione è che l’ottima Kenin abbia tanti margini in più in questa fase.
Brava in difesa, Jabeur salva altri due set-point consecutivi, poi un terzo attaccando di dritto, momento tesissimo. C’è una palla break, ma stavolta l’accelerazione di Ons scappa larga. Poco dopo, un bel pallonetto dopo una schermaglia sottorete manda Kenin a set-point per la quarta volta, che è quella buona (errore Jabeur): 6-4, i numeri ci dicono che la tunisina ha messo 17 vincenti e commesso 18 errori, la statunitense ha un 8/5. Sono passati tre quarti d’ora.
I primi game del secondo set procedono senza rischi per chi è alla battuta, Sofia spinge e corre, Ons anticipa, e a volte affetta. Sul 2-2, Jabeur va sotto 30-40, ma piazza il servizio vincente, annulla la palla break, e sale 3-2. A momenti la tunisina appare affaticata, o forse leggermente indolenzita, la vedo piegarsi come per riprendere fiato un paio di volte, ma sta giocando bene. Lotta anche nel game successivo, quasi a ogni punto Kenin grida per auto-incitarsi, salva tre palle break non consecutive, spingendo con bravura, forse qualche rimpianto per Ons sulla seconda. Rimpianti che aumentano quando sul 3-3 spara larghi due dritti, ed è lei a cedere la battuta.
Sembra lanciatissima ormai Sofia, tiene a zero, e sale 5-3. Jabeur delizia con esecuzioni tecniche raffinatissime (un paio di rovesci a una mano in recupero pazzeschi), ma la concretezza e la grinta di Kenin stanno prevalendo. In questo momento, 34 vincenti e 34 errori Ons, 14/15 Sofia, le statistiche parlano chiaro.
Al servizio per il match sul 5-4, Kenin commette doppio fallo, ma tre gratuiti della tunisina (che termina anche i “challenge”) la danno il 40-15, un grande slice esterno con la battuta la manda in semifinale. Bell’abbraccio tra le due, risultato meritato per una giocatrice in grande crescita, torneo in ogni caso memorabile per Jabeur. Sofia attende la vincitrice tra Ashleigh Barty e Petra Kvitova, che vanno in campo a seguire. Dovesse vincere il torneo (difficile ma ovviamente non impossibile a questo punto), supererebbe Serena Williams in classifica, diventando la nuova numero uno statunitense.
Felicissima Kenin a fine partita: “Grazie tante a tutti, ero emozionata, grazie davvero. Quei tre break-point sono stati decisivi, ho preso l’inerzia e sono poi riuscita a chiudere. Lavoro tanto fisicamente nella off-season, questo è il mio segreto. Barty e Kvitova le guarderò senz’altro, non ho preferenze su chi affrontare, sono in semifinale e va bene qualsiasi avversaria. Grazie ancora“.