[7] A. Zverev b. [15] S. Wawrinka 1-6 6-3 6-4 6-2 (da Melbourne, il nostro inviato)
Il confronto generazionale tra Stan Wawrinka e Alexander Zverev, che scendono in campo alle 14.30 in una assolata e calda Rod Laver Arena, è affascinante sotto diversi aspetti. Lo svizzero (campione qui nel 2014) ha 12 anni più del tedesco, 34 contro 22. I precedenti sono 2-0 per Zverev, la finale di S.Pietroburgo del 2016, che fu il primo titolo ATP per Sascha, e gli ottavi di Miami 2017, entrambe partite di tre set. Ma a livello di risultati Slam, il confronto è per ora impietoso, con Stan-The-Man a tre titoli (Melbourne 2014, Parigi 2015 e New York 2016), mentre Zverev non si è mai spinto oltre i quarti di finale (gli ultimi due Roland Garros, 2018 e 2019).
L’inizio è tutto per Stan, che mena come un fabbro, provocando a più riprese gli “oooh!” del pubblico con i suoi siluri lungolinea sia di dritto che di rovescio. In 20 minuti siamo 5-0 con due break Wawrinka, con Zverev che non riesce a rispondere decentemente e va subito sotto negli scambi anche quando batte lui. Quattro minuti dopo, 6-1 per lo svizzero, che è partito a tavoletta (come contro Medvedev l’altro ieri, sono veramente ottimi questi suoi ingressi in partita), ma dall’altra parte ha trovato poca resistenza. È il primo set perso da Zverev nel torneo.
Nel secondo parziale, sull’1-0, un’occasione di break (la prima) per Sascha, Stan la cancella con bravura. Il servizio del tedesco, almeno, sta cominciando a ingranare, sale 2-1 senza concedere punti alla risposta dell’avversario. Anche Wawrinka continua a martellare, c’è equilibrio. Bella rissa da fondocampo ora, lo stadio di diverte, dietro di me un gruppo di svizzeri palesemente alticci è felice come una pasqua, considerando anche che è stato visto (e inquadrato) Roger Federer gironzolare per i corridoi dell’arena, sorridente e rilassato.
Nel frattempo, Zverev sale 4-3, con un parziale di 16 punti a zero sul suo servizio, per ora sembra che il periodaccio delle incertezze in questo fondamentale, e dei doppi falli a ripetizione, sia definitivamente un brutto ricordo. I turni di battuta di Stan sono molto più complicati adesso, sotto 3-4 un rovescio steccato gli costa la seconda palla break da affrontare: dritto in rete, 5-3 Sascha, e il “come on!” del tedesco si sente fino al parcheggio. Dopo 56 minuti, 6-3 Zverev, e un set pari. Statistica notevolissima del tedesco, è stato un parziale perfetto al servizio, con 20 punti su 20 conquistati, mica male. In generale, finora nel match per Wawrinka 15 vincenti e 15 errori, Sascha 11/12, buon livello soprattutto considerando quanto forte tirano tutti e due.
Nel terzo set, subito break Zverev, Stan sbaglia troppo, l’inerzia della partita è cambiata di brutto. Giustamente, Wawrinka le prova tutte per opporsi alle bordate di servizio dell’avversario, spesso oltre i 215 kmh, arriva a palla del contro-break, ma una bastonata centrale di Sascha seguita da un rovescio al volo la cancellano. Due errori consecutivi di dritto, però, condannano immediatamente dopo il tedesco a cedere la battuta, 1-1, si ricomincia alla pari. Che botte Stan, pure Zverev non si tira indietro, alcuni duelli a tutto braccio sulla diagonale del rovescio sono clamorosi. Qualcuno potrà chiamarli semplici mazzuolatori, io dal punto di vista tecnico me li sto godendo alla grande, sia il perfetto colpo bimane del tedesco che la sontuosa sbracciata a una mano dello svizzero.
Purtroppo per Wawrinka, un passaggio a vuoto (quattro errori, l’ultimo slice in rete davvero scarico), gli costa il break nel quinto game, Sascha non rallenta (le prime palle centrali piatte ora vanno comode oltre i 220 kmh), e sale 4-2. Stan, in modo sempre più evidente, sta calando di rendimento, fa sempre vedere cose stupende a tratti, ma ha perso campo, e gli errori sono molti. Zverev martella senza sosta, e arriva al 5-3. L’ennesimo dritto di Wawrinka volato lungo regala a Sascha il 15-40 e due palle break, anche set-point, di orgoglio lo svizzero le annulla menando come un fabbro e accorcia 4-5. Senza grossi affanni Zverev tiene a 30 e si prende il 6-4, due set a uno per lui. Bravo, il vantaggio per quanto visto finora è meritato.
Stan accusa il colpo, appare scosso, inizia il quarto set e va subito sotto 0-40, tre palle break che potrebbero già essere determinanti. La terza gli è fatale, con un rovescio non difficile che scappa lungo. Rischia di scappargli definitivamente anche Zverev, però, che sale 2-0 e poco dopo brekka ancora (rovescio in rete Wawrinka). 3-0 e battuta per il tedesco, siamo ai titoli di coda a meno che Stan non si inventi qualcosa di straordinario adesso. Sascha non intende lasciare possibilità, sta servendo come un treno, Wawrinka ha il morale sotto le scarpe, in svantaggio 4-0 affronta altre tre palle break, quello che si dice “rottura prolungata”. Le salva di rabbia, ma sembra veramente troppo tardi ormai. Poco dopo, siamo a 2 ore e 17 minuti di match, Zverev chiude 6-2, e si presenta finalmente tra i primi quattro in uno Slam. Sinceramente, era ora. Ottimo torneo per Stan in ogni caso, a momenti si è rivisto il suo livello migliore. Per Sascha ora ci sarà Dominic Thiem, che ha battuto Nadal dopo oltre 4 ore di battaglia.
ZVEREV A CALDO – “La sensazione è bellissima, finalmente sono arrivato in semifinale, Stan ha giocato un gran torneo, io posso solo ringraziare tutti per il supporto. Se questo è il giorno migliore? Beh, ho vinto le Finals dai, diciamo che se andrò in finale qui, allora sarà quello il giorno migliore. Il mio servizio, non faccio più doppi falli? Beh, il primo che farò sarà colpa tua! Ma in effetti facevo fatica a fare tutto, mica solo servire, il dritto il rovescio, la volée, anche alzarmi la mattina! Dopo il primo set oggi stavo già pensando a cosa dire alla stampa, ma poi per fortuna sono riuscito a farla girare. Con mio padre va tutto bene, come ogni coach non gli piace granché il suo giocatore! (risate) Seriamente, io mi trovo bene, per ora non sento come necessario cercare un altro coach, ma finché non sarà lui a dirmi che è stufo, rimarrà nel mio team! Le donazioni per l’Australia? Eh, mancano due partite, e lo confermo, dovessi vincere, donerò l’intero montepremi per la causa (2.532.000 euro). Ci sono troppe persone che hanno bisogno dei soldi molto più di me. Che faccio, mi compro qualche macchina sportiva? Quando qui c’è gente che ha perso la casa? (standing ovation). Tra Rafa e Dominic, beh, spero di mettermi lì con una coca cola ghiacciata e guardarli giocare per sei ore” (risate).
L’ANALISI DI WAWRINKA – “Ho iniziato molto bene. Lui invece era un po’ nervoso all’inizio, lo sentivo. Ero molto aggressivo, mi muovevo bene, gli mettevo tanta pressione, su ogni punto. Nel secondo set ho iniziato a pensare un po’ troppo a quello che avrei dovuto fare. Non mi muovevo più così bene e per questo motivo non riuscivo più a colpire in anticipo. Sono sceso un po’ fisicamente, mi sono mancate un po’ di energie. Ho iniziato a commettere qualche errore e l’ho rimesso in partita. Penso che avrei potuto fare meglio nel secondo e nel terzo set, ma lui ha giocato bene. Non mi sorprende. Ha avuto qualche problema con la battuta prima di questo torneo e lo scorso anno, ma so quanto bene possa servire. Mi ha messo davvero sotto pressione. Sono comunque contento del mio torneo, ho avuto una prima settimana molto difficile e ho dovuto lottare molto per rimanere in gara. Sono felice di come sto giocando, è una cosa positiva in vista del prosieguo della stagione“.