[5] D. Thiem b. [1] R. Nadal 7-6(3) 7-6(4) 4-6 7-6(6) (da Melbourne, il nostro inviato)
L’unico incontro tra Rafael Nadal e Dominic Thiem fuori dalla terra battuta (uno solo su 13) era stato una fantastica battaglia sull’Arthur Ashe. Questo match non è stato da meno: se le sono date di santa ragione per oltre quattro ore, sbagliando qualche palla, certo, anche importante, ma hanno fatto vedere scambi di grande spettacolarità. A New York era stato Nadal a prevalere al tie-break decisivo; qui a Melbourne la dea bendata ha sorriso a Thiem, che nel finale del secondo e del quarto set ha avuto il nastro dalla sua parte. Tuttavia nel corso del match era stato l’austriaco ad essere stato quasi sempre in vantaggio, e soltanto due tentennamenti piuttosto evidenti alla fine del terzo e del quarto set gli hanno impedito di vincere il match più nettamente.
DOMINIC 2-0 – Nella giornata più calda dalle qualificazioni in poi, Nadal e Thiem entrano in campo pronti a menare fendenti approfittando dei 30 gradi alle sette di sera per far camminare la palla. È sicuramente Thiem il giocatore più propositivo, anche se in abbrivio di match i servizi dettano legge (tre soli punti vinti dal ribattitore nei primi quattro giochi). Nadal salva con la battuta la prima palla break, ma non impiega molto a rendersi conto che nella gara di sganassoni da fondo campo è Thiem a sembrare più centrato, quindi getta nel mix diversi serve&volley per cambiare le carte in tavola.
Di botto Thiem perde la presa sul match e con due brutti gratuiti cede la battuta a zero mandando Nadal a servire per il set sul 5-3. Il maiorchino ottiene il set point con un ace, ma Thiem lo annulla da fondo, conquistandosi anche il contro-break in un game da 12 punti. Si arriva al tie-break dove i servizi contano poco (sei mini-break su 10 punti), Nadal si presenta a rete, ma con alterne fortune: va 2-0 con una volée di diritto, poi di fa infilare da un passante e si trova sotto 2-3. Dopo il cambio di campo mette a segno un poderoso diritto anomalo vincente, ristabilendo così la parità dei mini-break, ma sul punto successivo sbaglia un diritto fotocopia, lanciando Thiem che da quel momento non sbaglia più e porta a casa il primo parziale per 7 punti a 3 in 1 ora e 8 minuti.
Con il calar del sole è aumentata anche l’umidità, e nella Rod Laver Arena non soffia un filo d’aria, per cui nell’intervallo Nadal va a cambiarsi d’abito. Al rientro sembra deciso a giocare in maniera un po’ meno arrembante e non cerca più la rete con la stessa costanza. Come nel set precedente Thiem ha un momento di sbandamento e, causa due doppi falli, cede la battuta a zero. Ma non è una serata tranquilla per Rafa, lo spagnolo è molto nervoso e dopo due diritti meravigliosi di Thiem, Nadal restituisce il break di vantaggio (con doppio fallo finale) e incassa un parziale di 12 punti a 2. Sul 5-6 il maiorchino deve affrontare un set point, che con coraggio cancella grazie a un ottimo slice esterno e diritto nel campo vuoto, ma si arriva al secondo tie-break del match, nel quale Thiem va subito 4-0 per poi farsi rimontare sul 4-4. Con tre diritti Thiem chiude il set: una poderosa accelerazione inside-out, un recupero incrociato su una brutta palla corta di Nadal e poi un passante dopo che un nastro malefico aveva messo in una brutta posizione lo spagnolo. Dopo 2 ore e 18 minuti è l’austriaco che si trova in vantaggio di due set.
LA REAZIONE DI RAFA – Già a metà secondo parziale avevano fatto il loro ritorno le accelerazioni lungolinea, che scoraggiate dalla superficie avevano latitato per lunghi periodi. Il terzo set scorre più rapido, dominato dai servizi: nei primi nove game il ribattitore raccatta 10 punti e non si arriva mai ai vantaggi. Sul 4-5 però Thiem ha il suo solito sbandamento, come quello avuto nei primi due parziali, solo che in questo caso avviene in un momento più delicato. Nadal lo incoraggia, con due accelerazioni che lo portano 0-30, ma gli ultimi due punti che servono allo spagnolo arrivano da due gratuiti di rovescio di Dominic, che vede così allungarsi la partita al quarto set.
Ringalluzzito dal set vinto, Nadal trova più energia da mettere nei suoi drive e si propone subito per un allungo: nel primo turno di servizio del suo avversario si ritrova 15-40 (anche grazie a due errori di Thiem) ma non riesce ad andare 2-0. Sulle tre palle break l’austriaco ritrova l’incisività della battuta e scampa il pericolo. Ed è qui che gira la partita: Dominic inizia a spingere sugli scambi, mette Nadal sulla difensiva e grazie anche a un errore di rovescio di Rafa ottiene il break per il 2-1. Sembra che il match sia avviato verso la conclusione, ma non si sono fatti i conti con il braccino di Thiem, che al momento di servire per il match sbaglia tre diritti e regala una seconda chance a Nadal.
Per la terza volta nella serata bisogna ricorrere al tie-break, nel quale ci sono cinque mini-break nei primi cinque punti (quattro su errori gratuiti), Thiem si stacca sul 5-2, arriva a due match point sul 6-4, ma caccia un altro diritto in rete con la battuta a disposizione. Nadal pareggia sul 6-6 con un “falco” da brividi, chiamato su un pallonetto difensivo fuori di pochi centimetri, poi viene infilato da un passante di rovescio incrociato di Thiem che pizzica il nastro e infine mette in rete il diritto che chiude la battaglia dopo 4 ore e 10 minuti di gioco.
Per Thiem è la quinta semifinale Slam in carriera, ma è soltanto la prima fuori dai confini di Parigi. Nonostante i tentennamenti mostrati al momento di chiudere, la prima vittoria ai danni di Nadal in un Major è la certificazione di una crescita completa anche sul cemento. Lo spagnolo invece esce dal campo con la consapevolezza che l’eventuale ottava vittoria nel torneo di Djokovic lo spodesterebbe dal trono del tennis. Il il n.1 tornerebbe a essere il giocatore serbo.