“Ho iniziato il mio percorso tennistico a Spalato 41 anni fa, e lo concluderò a Newport. Tutto quello che in questo momento posso e desidero dire è che questa è il premio più grande nella carriera di ogni sportivo, e quindi anche per la mia”. Queste le parole di Goran Ivanisevic dopo l’ufficializzazione della sua ammissione alla prestigiosa Hall of Fame del tennis. In realtà, ha rivelato il 48enne croato, l’esito della votazione che ha sancito l’ammissione a favore suo e di Conchita Martinez(attuale coach di Garbine Muguruza, finalista dell’Australian Open) gli era stata anticipata circa un mese prima da Todd Martin. Ma tutto doveva rimanere riservato. E non è stato semplice per lui mantenere il riserbo.
“La cosa più difficile è stata mantenere il segreto. Non dovevo dirlo a nessuno, anche se ai familiari più stretti l’ho detto. È stata veramente dura, sono dovuto stare zitto per un mese, quando avrei voluto dirlo a tutto il mondo. Per fortuna è andata alla grande, e anche i miei hanno saputo mantenere il segreto fino alla fine”. Già lo scorso anno Ivanisevic sfiorò la nomina (furono ammessi Evgenij Kafelnikov, Mary Pierce e Li Na), e quest’anno partiva con rinnovate speranze, considerato anche che lo scorso autunno era stato il suo nome quello più votato dai fan per l’ingresso nella Hall of Fame.
Sicuramente uno dei motivi della sua popolarità, oltre al ricordo di quell’incredibile Wimbledon vinto da wild-card, è il fatto che la sua carriera ha attraversato tre generazioni di tennisti. “Ho giocato contro tre generazioni di grandi campioni. Ho iniziato che c’era ancora Connors, poi la mia carriera si è sviluppata con i giocatori della mia generazione, che è stata una delle più grandi, e ho avuto la fortuna alla fine di giocare anche nell’era di Federer e Nadal”. Il tennis è anche il presente di Ivanisevic, attualmente uno dei coach di Novak Djokovic: “Mi congratulo con lui. Per me è un onore poter lavorare con lui. La nostra amicizia risale a tantissimi anni fa, a quando potevo scambiare con lui qualche palla all’Accademia di Nikki Pilic”, ha detto il fuoriclasse serbo.
Un presente che l’ex “Mister Ace”- 10.183 i servizi vincenti scagliati dal mancino di Spalato in tutta la sua carriera – si augura sia anche il suo prossimo futuro. Ancora per un po’. “Il desiderio è di rimanere con Novak abbastanza a lungo per essere al fianco quando si realizzerà quello che ritengo lo stia attendendo, cioè diventare il più grande tennista di tutti tempi. Quello che ha fatto vedere negli ultimi nove anni, suggerisce che la sua carriera andrà in quella direzione”.