Alla vigilia della finale femminile dell’Australian Open 2020 Conchita Martinez, attuale coach di Garbine Muguruza, non può che essere contenta delle sue due settimane a Melbourne. Oltre alle sei convincenti partite della sua allieva (che spera di tornare a sollevare un trofeo Major), Conchita è infatti entrata ufficialmente nella Tennis Hall of Fame, riconoscimento ottenuto assieme a Goran Ivanisevic (che a sua volta siederà sulla panchina di Nole Djokovic nella finale maschile). Muguruza non superava gli ottavi in uno Slam dall’Open di Francia del 2018, ma ora sembra tornata la vera Garbine, che nulla ha a che vedere con quella deludente e acciaccata, uscita dalla top 30 al termine del 2019.
La collaborazione tra Conchita e Muguruza si era interrotta al termine del 2018. Dopo un anno la campionessa di Wimbledon 1994 è tornata a guidare la crescita di Garbine e i risultati sono già convincenti: “Sta giocando davvero bene. Ha affrontato due diversi tipi di giocatrici e si è adattata bene a entrambe. A volte deve essere molto, molto aggressiva. Si sta muovendo bene e sta giocando molto bene in queste due settimane. La palla esce bene dalla racchetta, arriva bene sui colpi. C’è molto lavoro dietro questo torneo, abbiamo fatto un’ottima pre-season. Spero continui così anche nella finale, può giocare in libertà e dimostrare cosa sa fare”.
Il vero salto di qualità di Muguruza è arrivato dopo aver scalato il Kilimangiaro durante la pre-season, un’esperienza unica che le ha dato una grossa mano anche dal punto di vista tennistico, come ha confermato Martinez: “Scalava già da prima. Mentalmente è molto difficile. Non so dirlo perché non l’ho mai fatto. Fa molto freddo, a malapena riesci a riposare e devi continuare a camminare. Devi superare le tue paure ed essere forte per continuare. Penso che ti dia qualcosa mentalmente, questo è certo. Penso che le sia piaciuto molto farlo. Non tutti riescono ad arrivare in cima”.
Muguruza ha infilato una serie di prestazioni impressionanti, su tutte spicca quella ai limiti della perfezione contro Elina Svitolina, dove ha dimostrato di avere pochi punti deboli anche nei pressi della rete. Contro Sofia Kenin (all’esordio in una finale Major) servirà la stessa concentrazione e la stessa aggressività. Infatti secondo Conchita Muguruza “deve avere il comando della operazioni e continuare a giocare in modo propositivo” nonostante la tensione di una finale Slam.
L’allenatrice ha poi parlato del bassissimo numero di coach donne nel Tour WTA: “Penso sia bello vedere allenatrici donne. Non deve essere necessariamente dalla parte femminile. Un allenatore di tennis è un allenatore di tennis. Sia le donne che gli uomini sono validi. Ci sono allenatori fantastici, ci sono grandi donne allenatrici. Come ho detto, il tennis è tennis. Puoi allenare chiunque. Speriamo però che le donne abbiano più possibilità. Ora c’è un grande divario”.