[5] D. Thiem b. [7] A. Zverev 3-6 6-4 7-6(3) 7-6(3) (da Melbourne, il nostro inviato)
La canicola che ha attanagliato Melbourne fin dalla mattinata, con temperature oltre i 43-44 gradi, si è finalmente fatta meno tremenda. Quando alle 19:30 scendono in campo Alexander Zverev e Dominic Thiem le condizioni sono buone, fa caldo ma assolutamente entro parametri sopportabili. I precedenti tra Dominic, detto Dominator, e Alexander, detto Sascha, sono 6-2 per l’austriaco. La posta in gioco è altissima, per due ragazzi che sono in ogni caso già arrivati a un traguardo mai raggiunto in precedenza, la prima semifinale Slam sul cemento per Dominic, la prima semifinale Slam in assoluto per Sascha.
L’inizio vede uno scambio di break nei primi due game, sia Thiem che Zverev tirano fortissimo, ma a tratti sono imprecisi. Come previsto l’austriaco pare avere qualcosa di più sullo scambio in termini di aperture degli angoli e potenza sul dritto, il tedesco ha dalla sua il rovescione bimane e un’autentica fucilata col servizio. La Rod Laver Arena è strapiena, la cosa bella è che non si percepisce un tifo particolare per nessuno dei due, c’è solo tanto entusiasmo per una gran partita. Sul 2-1 Thiem, 40-30 servizio Zverev, uno scroscio di pioggia (la classica nuvola di Fantozzi, il resto del cielo è sgombro, anche se nella notte sono previsti temporali forti) interrompe il gioco, viene chiuso il tetto, Sascha tira una prima e pareggia 2-2.
A livello tattico, è chiara l’intenzione di Dominic di incidere sul dritto di Sascha, che è il colpo di relativa debolezza del tedesco, ma non è semplice, perché il ritmo è altissimo e Zverev sta tenendo alla grande pure a destra. In particolare, il super-servizio del tedesco diventa un bell’appiglio a cui aggrapparsi ogni volta che i game di battuta diventano un minimo combattuti. Due bastonate vincenti ogni volta che ti trovi 30-30 risolvono tanti problemi, è un bel giocare con una “rete di protezione” del genere. E infatti, quando tocca a Dominic trovarsi sotto nel proprio game di servizio, sul 3-3 e 15-40, lo scambio si gioca e ne esce vincitore Sascha, che brekka ancora e sale 4-3, per poi rapidamente confermare il vantaggio per il 5-3. Un paio di errori dell’austriaco portano a un set-point, il rovescio in rete di Dominic decreta il 6-3 Zverev, per ora risultato giusto. Le statistiche ci dicono che Sascha ha 6 vincenti e 6 errori, Thiem 5/13, la differenza sta in quel “meno 8” di “Dominator”.
Zverev continua a servire come un treno, in questo momento mette a referto un clamoroso 92% di prime palle in campo, la più lenta delle quali va a 210 kmh, semplicemente quando batte lui non si gioca. All’improvviso, però, nel terzo game del secondo set ecco due doppi falli di fila, che paiono evocare i fantasmi del tremendo anno precedente, con quel fondamentale totalmente perso per strada. Arrivano come conseguenza due palle break per Thiem, la seconda, con il dritto in rete del tedesco, manda Dominic avanti 2-1 e battuta. Reagisce Sascha, pareggia 3-3 contro-brekkando, ma cede di nuovo il servizio nel game successivo, complice un nastro sfavorevole. Dominic sta dando tutto adesso, e si vede, che mazzate ragazzi. Il dato che spiega questo calo del tedesco, al netto della qualità dell’avversario, è la percentuale di prime palle, scesa al 65% in questo parziale. In generale, Sascha sembra aver un po’ smarrito il filo del gioco (“Si sta incasinando da solo”, mormora di fianco a me in tribuna l’imprescindibile Vanni Gibertini, con sintesi gergale ma ineccepibile).
Al servizio sul 5-4, Thiem subisce un contro-smash epico da parte di Zverev, con conseguente boato assordante dello stadio. Subito dopo si salva con un passante di rovescio al volo, la gente salta in piedi, roba da highlights da rivedere dieci volte, che bravi. Un altro smash fallito dall’austriaco porta a una palla break, annullata dallo sventaglio di dritto. Un drittaccio fallito ne provoca una seconda, cancellata dopo uno scambio di mazzate terrificanti, è un partitone adesso. Va a rete Thiem per prendersi il set-point e l’ace centrale chiude il parziale. Si ricomincia da 0-0, punteggio giusto, rimane l’impressione che Zverev nella parte centrale del set si sia fatto sfuggire l’avversario in modo colpevole, ma Dominic è stato bravissimo a prendersi di grinta tutte le occasioni che ha avuto. All’inizio del terzo set, Sascha ha 15 vincenti e 18 errori, Thiem 16/15, l’equilibrio è totale, potrebbe girare in favore dell’uno o dell’altro in qualsiasi momento. È passata un’ora e mezza.
Sull’1-0 Zverev, servizio Thiem, c’è un’interruzione del gioco (un problema alle luci dell’arena), il che ci concede una inevitabile “Sweet Caroline” di Neil Diamond cantata e ballata da tutto il pubblico, seguita da “Staying Alive” dei Bee Gees, sempre a volume super, disco-tennis insomma. Senza farsi distrarre Dominic tiene a 15, e continua con il “fuori tutto”, sparando bastonate a velocità spaventosa, il che lo porta a tre palle break consecutive, splendido l’austriaco a sbracciare senza margine in questa fase. La terza è buona per Thiem, che con un gran passante di rovescio si porta avanti 2-1 e servizio. Dominic, da metà secondo set, è indietreggiato molto, almeno due metri dietro la riga di fondo, trovando così sicurezza e percentuali. Zverev, per quanto fortissimo nel palleggio, non ha le armi tecnico-tattiche per approfittarne, ci fosse un Federer (per esempio), potrebbe punirlo con variazioni corte e discese a rete, Sascha non ci riesce, e se consenti a un bombardiere come Thiem di stare tranquillo a menare siluri da laggiù senza destabilizzarlo in verticale, sei fritto.
Palla del doppio break per Dominic sul 3-1, fallita di dritto, poi vantaggio Zverev e game, dopo uno scambio da urlo, con tanto di volée in tuffo dell’austriaco e successivo passante in corsa di Sascha. Ma che bella partita ragazzi, siamo 3-2. Sulle ali dell’entusiasmo il tedesco arriva a due palle break consecutive, la prima cancellata dal servizio di Dominic, la seconda fallita malamente sottorete. Thiem ne concede una terza, caccia uno slice sotto il nastro, ed è 3-3, tutto da rifare. Zverev sembra ritornato in ritmo col servizio, e di brutto pure, in un attimo va in vantaggio 4-3. Dominic non è da meno e lo agguanta sul 4-4. Passante lungolinea di rovescio clamoroso di Thiem, che porta lo 0-30, e soprattutto fa finire i “challenge” a Sascha, non il massimo a tre quarti di set. Una botta centrale col servizio, infatti, probabilmente buona, gli viene chiamata fuori sul 30-30, e purtroppo per lui non c’è nulla da fare. La reazione del tedesco è grandiosa: ace con la seconda, “vaffa” gridato e warning per verbal abuse, ace con la prima, 5-4 per lui, che personalità.
Zverev è “on fire” adesso, spara tutto senza esitare, benissimo anche Dominic che resiste alle fiammate dell’avversario da par suo, ma incappa in qualche errore di troppo. Arriva un set-point per Sascha, annullato dallo strepitoso rovescio in avanzamento di Thiem, poi un secondo, ancora cancellato in attacco da un drittaccio diagonale. Spettacolare Dominic adesso, 5-5, che bella partita ragazzi. Tre botte precise, condite da un serve&volley, ed è 6-5 Zverev, bel game tenuto da Thiem, ed è tie-break. Subito avanti l’austriaco con una gran demi-volée, un ace e una prima vincente, 3-0, poi due bastonate consecutive di Sascha e un errore, si cambia campo sul 4-2. Ancora ottimo al servizio Dominic, 5-2, poco dopo un super-dritto lo manda 6-3 e tre set-point. Servizio e rovescio, ed è 7-3 e due set a uno per lui. Fantastico, un set combattutissimo e giocato alla grande da entrambi.
I ragazzi se le suonano a tutto braccio senza rallentare anche nel quarto set, qualcosa gli scappa lungo a volte, ma è davvero un bello spettacolo questa battaglia a viso aperto. Si seguono i servizi senza grossi rischi (nessuna palla break) fino al 5-4 per Thiem. Il livello rimane altissimo, aperture lungolinea, cross improvvisi, velocità di palla pazzesca. Qualche soluzione di tocco tradisce un po’ di “mano di legno” dei due sottorete, ma non si può avere tutto. Esce bene da un momento delicato Sascha nel decimo game, 40-40 con Dominic a due punti dal match, ma impatta 5-5 aggrappandosi alla battuta. Zverev spara anche le seconde palle ora (ace a 213 kmh nel primo punto del dodicesimo game), quando sono passate tre ore e 32 minuti si gioca il tie-break.
Un doppio fallo di totale scoordinazione di Sascha, quasi dal nulla, con palla lunga sei metri, manda Thiem avanti 2-0, poi un passante fallito regala all’austriaco il 3-0. Due errori di fila di Dominic, è evidente la tensione qui, rimettono in corsa Zverev, che però regala subito un altro punto con uno smash scriteriato che rischia di atterrare in tribuna, 4-2. La sentono l’importanza del momento, eccome, e c’è da capirli. Sul 4-3 per Dominic, una chiamata sbagliata dal giudice di linea danneggia Sascha, che aveva preso la riga di fondo e il controllo dello scambio, due sventagli di dritto valgono il 6-3 per Thiem e tre match point. Nicolas massu, nel suo box, non sta nella pelle. Ace Zverev, poi una volée comoda chiude la contesa, terza finale Slam per Dominic, bell’abbraccio con l’avversario. Con Djokovic i precedenti sono 6-4 per il serbo.
Thiem a fine match: “Penso che sia incredibile, un match irreale, così tirato, lui era quasi impossibile da brekkare. Ho vinto con Rafa, era stata così intensa, ma l’adrenalina mi ha fatto recuperare bene. In partite di questo livello i dettagli fanno la differenza, ci sono stati colpi pazzeschi, per me il suo contro-smash è stato il colpo del torneo. Le canzoni dell’interruzione? Beh, sono quelle che ascolto quando vado a sciare in Austria! I set point, ho dato tutto per annullarli, ma l’ho fatto sempre, mi sono anche tuffato e sul cemento non è il massimo! I tie-break, beh, vero, mi sta andando bene in questo torneo, tre con Rafa, due con Sascha, e il primo del torneo lo avevo pure perso! La tensione a momenti non è facile da reggere… sì lo so che lui ha avuto alte percentuali alla battuta, ho fatto del mio meglio, per fortuna ci sono i tie break sennò staremmo ancora giocando! Lui ha giocato male in ATP Cup, ma si meritava questo risultato, è una svolta per lui, avremmo potuto vincere tutti e due, forse la mia esperienza mi ha aiutato. Ma ha 22 anni, non dovremo aspettare molto per vederlo alla fine di uno Slam. Djokovic? Ci proverò, ho fatto due finali a Parigi contro Rafa, adesso Nole qui, prima il Re della terra rossa e adesso il Re dell’Australia, li affronto tutti”.