“Non ho pazienza, devo imparare ad averla“. Si è aperto così al sito ATP Andrey Rublev, impegnato in questi giorni a Rotterdam (debutterà oggi contro Basilashvili) e protagonista di una lunga striscia vincente di inizio anno che si è fermata a Melbourne solo agli ottavi contro Alexander Zverev. Il russo, che era 81 del mondo a metà giugno, è risalito fino alla quindicesima posizione del ranking grazie a un buon finale di stagione e a uno scoppiettante avvio del 2020 in cui è riuscito a conquistare i trofei di Doha e Adelaide. Una scalata che non era facile da immaginare a inizio estate quando – di rientro da uno stop di un mese e mezzo per infortunio – ha giocato le qualificazioni ad Halle perdendo da Max Moraing (223 ATP). Un momento che in ogni caso, per il ventiduenne di Mosca, ha rappresentato una svolta.
“Ero arrabbiato con me stesso – racconta – ma non come mi era accaduto altre volte in passato. Anche se avevo giocato male, mi era piaciuto essere tornato in pista. Ho apprezzato ciò che avevo in quel momento. Pensando a fare del mio meglio e a divertirmi, sono riuscito a superare un turno a Wimbledon e da quel momento la stagione ha preso la piega giusta“. Dalle riflessioni del moscovita, dell’ inizio di stagione con 11 vittorie di fila va preso il bicchiere mezzo pieno – la consapevolezza di poter competere ad alti livelli -, senza però esasperare le aspettative sul prosieguo dell’annata. “Voglio essere forte mentalmente ogni giorno e imparare ad accettare quando le cose possono non andar bene – ha spiegato -, soprattutto in quei casi devo ancora imparare a essere positivo per ricominciare subito a fare del mio meglio“.
La sfida di Rublev per il 2020: “Devo imparare ad avere pazienza”
Il russo, protagonista di un eccellente inizio di stagione, si pone per il 2020 l'obiettivo di ottimizzare la gestione dei momenti negativi come step ulteriore di crescita
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