da Rotterdam, il nostro inviato
Nel viso e nella voce si riconosce ancora la forte delusione per aver offerto una bella prova e aver solo sfiorato la vittoria. Ad ascoltare Jannik Sinner ci sono il doppio dei giornalisti che resteranno a interrogare Carreno Busta, il quale alla nostra domanda sul futuro di Jannik ha risposto così: “Si vede che ha tanto talento, diverrà un gran giocatore, nei prossimi anni si parlerà tanto di lui. Non mi sorprenderei se finisse la stagione tra i primi 20, massimo 30!“.
Come una star già affermata del tennis, Sinner risponde alle domande nella sala stampa della Ahoy Rotterdam in tre lingue: si parte in inglese, si chiuderà in tedesco.
Quale sono le tue sensazioni?
Sono abbastanza dispiaciuto, ad ogni modo credo che entrambi abbiamo giocato un grande match, con molti scambi divertenti. Purtroppo pochi punti l’hanno deciso e mi è andata male. Ho provato a stare sempre mentalmente in partita, sicuramente potevo giocare meglio il game del 5-5. Ora so solo che è stato un match duro, sto cercando di non pensare in modo negativo. Cerco di guardare alle cose positive e sarò pronto per il prossimo torneo.
Come ti trovi a giocare a Rotterdam?
Il pubblico è stato fantastico, mi sono divertito a giocare qui, anche ieri c’era una bellissima atmosfera. Mi piace il centrale e spero di tornare l’anno prossimo a Rotterdam.
Quali sono le cose positive che porti a casa da questa partita?
Le cose positive sono tante, ora però non sono abbastanza lucido e devo parlare ancora col mio coach per analizzare il match e cercare di rispondere a questa domanda. Non posso nemmeno rimproverarmi molto sui punti decisivi: ho cercato di stare bene in campo, di stare coi piedi vicino alle righe e lui su un match point ha fatto per la prima volta il serve e volley nell’incontro. Per me questo è stato un bel torneo e una bella esperienza, per i giovani giocare questi tornei prestigiosi è importante. Inoltre mi piace giocare indoor e su questi campi penso di poter fare bene.
Eri un bravo sciatore, ci sono dei punti di contatto tra tennis e scii. In cosa sciare ti ha aiutato nel tuo sport? Inoltre perché hai scelto la racchetta?
Forse tra le somiglianze dei due sport c’è un po’ lo scivolare, ma sono molto differenti. Nello sci sei da solo, non vedi gli avversari. Ho scelto il tennis perché sei più protagonista anche mentalmente, hai più consapevolezza. Sciando scendi un minuto un minuto e mezzo, durante i quali non sai se sei avanti o dietro nella gara, se devi andare veloce o va bene già la velocità che stai avendo. Mi piace tanto giocare a tennis e ho scelto per questo sport.
Cosa hai pensato quando hai annullato i tre match point consecutivi?
Io ho provato a stare concentrato, prima avevo sbagliato dei punti facili. In quei momenti devi essere sicuro di quel che vuoi fare e non avere dubbi per riuscire ad avere il controllo del punto. Sono situazioni che a questi livelli ancora non ho vissuto molte volte e posso imparare ancora. Non sempre ho fatto le cose giuste, ma per migliorare ho il coach che può spiegarmi come vivere meglio queste situazioni.
Quale è il tuo obiettivo per il 2020?
Il mio obiettivo è giocare 60-65 match, al momento sono un po’ indietro rispetto al programma perché a gennaio e febbraio ho giocato poco, ma questo è il nostro obiettivo e solo nei prossimi due o tre anni passerò a guardare il ranking.
Successivamente, Sinner ha risposto in italiano alle nostre domande.
In questo momento è maggiore l’orgoglio per la buonissima prova o la delusione per la sconfitta?
Attualmente è maggiore la delusione, la partita stava girando a mio favore dopo essermi trovato molto in difficoltà. C’erano molti scambi lunghi ed ero stanco, ma potevo farcela. Alla fine perdere così fa male, quando hai match point e non li sfrutti non è facile da digerire. Stasera sicuramente non dormirò tanto bene, perché penserò a cosa potevo far meglio, ma ormai è andata e devo pensare al prossimo torneo.
C’è un punto della partita che giocheresti in maniera diversa?
Non ci ho pensato ancora, al momento penso più al match point che ad altre situazioni. Se si parla di un game, magari è quello del 5 pari, però alla fine ho risposto lungo due volte, ho tirato due dritti lunghi di poco, erano scelte giuste. Il problema è che mi servono ancora tante partite così per crescere.
In cosa devi ancora migliorare secondo te?
Devo ancora migliorare in tutto, non funziona che se un giorno va bene il rovescio o il servizio non devo più cercare di migliorarli. Non è così che voglio impostare mia carriera. Devo mantenere questa mentalità finché farò il tennista, altrimenti si regredisce.
Cosa farai nelle prossime settimane?
Gioco a Marsiglia, faccio una settimana di riposo, poi Challenger Indian wells, Masters 1000 di Indian wells, Challenger di Phoenix, Miami e poi torniamo a casa.
Firmeresti per chiudere il 2020 tra i primi 30 del mondo?
Non rispondo a questa domanda.