Più vincenti, meno non forzati, tanta fiducia e una sorpresina: Belinda Bencic non potrà onorare il suo ruolo di prima testa di serie in gara sul Mar Baltico, per colpa dell’ostinata opposizione impostale da Maria Sakkari. La greca, ancora nel torneo per miracolo dopo aver salvato una situazione disperata (e un match point) nel primo turno contro la povera Vitalia Diatchenko, giocherà la quinta semi Premier della carriera, guadagnata dopo opportuno ricorso ai poteri magici che questa settimana le sono stati concessi dal dio del tennis.
Anche per superare l’alto ostacolo odierno Sakkari ha dovuto rimontare un match messosi malissimo, contro l’avversaria top five (lunedì guadagnerà una posizione, diventando n.4) in vantaggio di un set e un break. Nel primo, poca storia: due break Bencic, il primo a segno con doppio fallo di Maria, e uno a zero svizzera in mezz’oretta. Finita sotto anche nel secondo, la numero ventuno WTA è stata brava a non dare spazio alla fuga dell’avversaria, riacchiappandola sul due pari per trascinare il set in volata; set poi vinto anche grazie alla fattiva collaborazione di Bencic, in particolare difficoltà dal lato del rovescio. La partita determinante, dall’andamento ondivago, è stata decisa dal pesantissimo break strappato dall’ateniese nell’ottavo gioco, anche se qualche tremore greco al momento di servire per chiudere si è manifestato, per fortuna di Sakkari non oltre il terzo match point avuto a disposizione.
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— WTA ST.PETERSBURG LADIES TROPHY 2020 (@Formula_TX) February 14, 2020
La sesta favorita in gara se la vedrà per un posto nella finalissima con Elena Rybakina, la quale ha comunque rischiato grossissimo e dovuto cancellare due match point nel secondo set alla rediviva Oceane Dodin, che siamo felici di ammirare di nuovo a questi livelli e soprattutto in buona salute. La moscovita, vent’anni e mezzo, continua a confermarsi nel gruppetto di giocatrici più in del momento, e domani giocherà la terza semifinale del 2020 su quattro tornei disputati con un roboante bilancio vittorie-sconfitte di quattordici-due. Cosa vuol dire la fiducia.
Se la parte alta del tabellone è rimasta dunque orfana delle sue più alte rappresentanti (Konta, quarta favorita, aveva già mestamente salutato al debutto), a sud del draw è ancora viva la maggiorente più attesa, quella Kiki Bertens intenta a difendere il titolo conquistato qui dodici mesi fa. Per entrare tra le migliori quattro la versatile terraiola da Wateringen ha comunque dovuto sudare, visto che Potapova, attesa teen in presunta rampa di lancio, sembra aver ritrovato la strada maestra dopo un periodo di appannamento mica male. E può pure recriminare la povera Anastasija, considerando il secondo set sfuggitole nonostante un vantaggio di cinque a due e tre set point sciupati tra ottavo e decimo gioco.
A contendere a Bertens l’ultimo posto in finale sarà Ekaterina Alexandrova, oggi esonerata dal lavoro poiché Petra Kvitova, testa di serie numero tre, si è inchinata prima di scendere in campo all’influenza che da qualche giorno la perseguita. “Già durante il match di ieri non mi sentivo affatto in forma – ha dichiarato Petra -, ma ho sperato che riposando bene la scorsa notte la situazione sarebbe migliorata. Purtroppo così non è stato e sono costretta a lasciare un torneo che amo e che non vedo l’ora di giocare di nuovo“. Domani semifinali a partire dalle undici italiane.
— Petra Kvitova (@Petra_Kvitova) February 14, 2020
Risultati:
[8] E. Rybakina b. [Q] O. Dodin 6-7(5) 7-5 6-2
[6] M. Sakkari b. [1] B. Bencic 2-6 6-4 6-3
E. Alexandrova b. [3] P. Kvitova W/O
[2] K. Bertens b. [Q] A. Potapova 6-4 7-6(3)