[8] C. Ruud b. [LL] P. Sousa 6-1 6-4
Una finale che nessuno avrebbe pronosticato è la degna conclusione di un torneo di Buenos Aires ricco di sorprese. Se il norvegese Casper Ruud era uno dei principali pretendenti alla finale, Pedro Sousa è stato la grande rivelazione del torneo.
I due si erano incontrati già nella finale del Challenger di Braga del 2018, con vittoria del portoghese. Storia completamente diversa a livello ATP. Sousa alla soglia dei 32 anni non aveva mai raggiunto i quarti prima di questo torneo, e grazie al ritiro di Schwartzman ha raggiunto addirittura la finale. Una carriera, quella del portoghese, che non ha mai preso il volo nonostante i buonissimi mezzi tecnici, a causa di frequenti problemi fisici. Proprio un infortunio ha legato il destino dei due finalisti. Ruud è passato in semifinale soprattutto per i guai fisici di Londero che si apprestava a chiudere il match. Sousa ha subito un infortunio nei quarti contro Monteiro ed era addirittura in dubbio per la semifinale contro Schwartzman. Nonostante il giorno di riposo in più, l’infortunio al polpaccio gli ha presentato il conto il giorno della finale.
La giornata è caldissima a Buenos Aires e sul Guillermo Vilas Court, con più di 30 gradi di temperatura percepita. L’inizio non è però incandescente a livello di tennis, Ruud tiene senza problemi il servizio e Sousa sin da subito mostra una mobilità molto limitata. Il portoghese colpisce praticamente da fermo e a tutto braccio, forzando molto. Nonostante gli impedimenti fisici si riesce a portare sul 40-0 al servizio, ma basta che Ruud lo muova leggermente per andare a palla break. Sousa salva la prima, ma un doppio fallo e un dritto steccato lo condannano al break. Il set sostanzialmente finisce qui. Sousa è fermo e al tennista norvegese basta semplicemente mettere la palla in campo e prolungare un minimo lo scambio. Solamente l’ennesimo malore sugli spalti di questo torneo riesce ad arrestare l’emorragia di punti di Sousa, che nel frattempo ha subito un altro break e ha 3 set point a sfavore. Ruud ripete lo spartito e chiude il primo set per 6-1 in mezz’ora di gioco.
Pedro Sousa si tocca di continuo la gamba sinistra e sembra ad un passo dal ritiro, ma decide comunque di rimanere in campo per concludere la sua prima finale ATP. Le sue sorti purtroppo non migliorano nel secondo set, a Ruud basta un parziale di 6 punti a 0 nei primi due game per incanalare la partita sui suoi binari e non guardarsi più indietro. Il livello fisico e di gioco del portoghese sale col passare dei game, specialmente dal lato del rovescio, ma non è abbastanza per ipotizzare una rimonta.
Ruud va a servire per il match con l’87% dei punti vinti con la prima e sembra poterla chiudere facilmente. Il braccino del primo titolo gli leva qualche certezza e si fa annullare un match point da un bel dritto di Sousa. Il secondo però è quello buono, una buona prima lo mette in condizione di giocare un dritto incrociato molto carico e costringe Sousa ad un recupero quasi impossibile. È il primo titolo della carriera del giovane tennista norvegese, dopo che aveva perso la su prima finale contro Cristian Garìn a Houston.
Casper Ruud da domani sarà il numero 34 del mondo, suo nuovo best ranking, e attende un qualificato al primo turno di Rio de Janeiro. Grandi rimpianti per Sousa, arrivato in condizioni precarie alla partita più importante della carriera. Si potrà però consolare con l’arrivo al numero 107 del ranking mondiale e una grande spinta morale per il resto della stagione. Nella speranza che l’infortunio patito questa settimana non abbia conseguenze future. A fine match il norvegese ha commentato con orgoglio il suo primo titolo: “So che qui hanno vinto tanti giocatori importanti che hanno poi avuto una carriera di alto livello. Oggi non era facile giocare era molto caldo e soprattutto molto umido quindi ho cercato di giocare delle palle pesanti piene di topspin e la partita in effetti è stata poi più facile di quanto mi aspettassi“.