Kim Clijsters, atto terzo. La 36enne campionessa belga si appresta a giocare al WTA Premier di Dubai, il suo primo match a distanza di quasi otto anni dall’ultimo per quello che è per lei il secondo rientro sul circuito dopo altrettanti ritiri. O, per meglio dire, sospensioni dall’attività. Perché anche dopo aver smesso di competere nel 2012, per via degli infortuni, di una età che avanzava, e della voglia di allargare ulteriormente la propria famiglia, la scintilla non si è mai spenta.
“Avevo qualcosa dentro. Una sensazione che era lì da un po’. Ne parlavo con poche persone. Ogni tanto se ne andava quando ero a casa con i miei bambini. Poi tornava. Ed è diventata sempre più forte”, ha raccontato di fronte ad una sala stampa gremita di giornalisti, alla vigilia del suo esordio nel torneo degli Emirati. “Ne ho discusso con mio marito. E lui mi ha detto: ‘Perché no? Smettila di preoccuparti e chiediti perché non lo puoi fare’. Aveva ragione. E anche io ho pensato: ‘Perché non provarci’”.
Certo tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, come si dice. Tornare ad essere fisicamente competitiva sul circuito professionistico dopo una pausa così lunga, ad un età così avanzata e dopo aver dato alla luce tre figli non è stato affatto facile. Ma Kim ha affrontato gli allenamenti con grande motivazione e intraprendenza. “Mi è piaciuta questa sfida. Mi sono divertita da quando ho deciso di prendere questa decisione. Anche se ci sono stati alti e bassi. È stato un processo interessante ma anche molto faticoso”, ha dichiarato la quattro volte campionessa Slam.
In tanti si sono chiesti però dove la possa portare. All’interno delle Top 100 al massimo? Nelle Top 50? O forse addirittura più in alto a giocarsela con tutte le migliori per uno Slam? La prima ad evitare queste domande è la stessa Clijsters. Che però allo stesso tempo è ben consapevole degli obiettivi che vuole raggiungere. “Ho delle aspettative. Ma non sono quelle che voi vorreste sentire da me. Non sono legate ai risultati o alla classifica. Sono individuali. Sono le sensazioni di giocare come voglio io in campo. Ci sono momenti in cui già ci riesco in allenamento. Ora devo riuscire a farlo in partita. Vedremo se ci riuscirò. Di sicuro servirà tempo”, ha sottolineato. Intanto chi l’ha vista allenarsi e ci ha palleggiato insieme, come ad esempio Simona Halep, ma anche la belga Elise Mertens e l’ex tennista Xavier Malisse, assicurano che il livello di Kim sia notevolissimo.
Chissà se basterà nel suo esordio ad avere la meglio di Garbine Muguruza (oggi alle 16 in diretta su Supertennis), reduce da uno splendido Australian Open, in cui a dividerla dal titolo è stata solo la debordante determinazione di Sofia Kenin. “Ho visto tanti match di Muguruza in questi ultimi anni. Quindi ho un’idea idi come gioca. Ovviamente ero un po’ curiosa di capire con chi avrei giocato. Anche se non è la cosa più importante nella mia situazione ora”. A prescindere dal risultato, siamo tutti contenti di rivedere in campo Kim. Un esempio di passione per il tennis e per la competizione straordinario.