[1] S. Halep b. E. Rybakina 3-6 6-3 7-6(5)
Due ore e mezza di tennis ad alta intensità incoronano Simona Halep regina del WTA Premier di Dubai, già vinto nel 2015. La romena torna al successo nel circuito a sette mesi di distanza dal titolo conquistato sui sacri prati di Wimbledon e aggiunge un altro trofeo, il ventesimo, alla sua già scintillante bacheca. Altra delusione invece per Elena Rybakina, autrice di un buonissimo match nel quale ancora una volta le è forse mancato qualcosa in termini di cinismo. Per lei questa è già la terza finale persa in questo inizio di 2020, dopo le sconfitte a Shenzen e San Pietroburgo. La kazaka sta vivendo un periodo di forma davvero ottimo e i numeri di questi primi due mesi di stagione lo testimoniano: un titolo (Hobart), quattro finali, uno strepitoso saldo di 19 vittorie e quattro sconfitte e un best ranking di numero 17 a partire da lunedì. Tuttavia manca ancora un pizzico di killer instinct nei momenti topici e contro avversarie del livello di Halep, ogni sbavatura può costare caro, come dimostrato dal match odierno.
LA PARTITA – Rybakina entra molto bene nel match, martellando Halep da fondo con entrambi i fondamentali. Dal canto suo, la romena fatica inizialmente a gestire le pallate dell’avversaria e a trovare precisione nella transizione da fase difensiva a offensiva. Un paio di errori col dritto nel settimo game la condannano a cedere la battuta. Rybakina invece difende con efficacia i propri turni di servizio, chiudendo al terzo set point al termine di un ultimo game durato 14 punti nel quale salva anche due palle break.
Le cose sembrano mettersi male per Halep che in avvio di secondo set deve annullare subito una chance di break. La romena però, si sa, ha nove vite e l’orgoglio non le manca. Il pallino degli scambi scivola sempre di più dalla sua parte e quando è costretta in difesa, le sue innate capacità di passatrice fanno il resto: in un lampo siamo 4-1 in suo favore. Rybakina fa di tutto per non uscire mentalmente dal set, prima trascinando ai vantaggi Simona nonostante uno svantaggio di 0-40 e poi annullando con grande coraggio due palle del 5-1. Dopo aver subito due risposte vincenti, Halep inizia a sentire un po’ di fiato sul collo e commette un sanguinoso doppio fallo: break a zero per Rybakina. Le emozioni del parziale non finiscono qui: Halep conquista infatti altre due palle break con un paio di difese encomiabili, ma Rybakina non si irrigidisce e, anzi, reagisce tirando ancora più forte e vicino alle righe. La kazaka fallisce però due occasioni di agganciare Halep sul 4-4 e finisce imbrigliata nel palleggio dell’avversaria, perdendo il servizio alla quarta occasione. Stavolta la romena non trema e con un ace spegne sul nascere l’ennesimo tentativo di ritorno di Rybakina: 6-3 e verdetto rimandato al terzo set.
Halep sembra avere un discreto vantaggio, sia in termini di esperienza che di fiducia dopo il parziale appena conquistato, eppure la prima a vacillare è proprio lei. L’ennesimo doppio fallo e alcune imprecisioni proiettano Rybakina sul 3-1. La kazaka non è però in grado di confermare il vantaggio e subisce l’immediato ritorno dell’avversaria. L’intensità è davvero alta e le due procedono spalla a spalla fino al cinque pari, quando due erroracci di Rybakina, uno col dritto e uno col rovescio, regalano a Halep un break che profuma di vittoria. Il momento dei festeggiamenti è però rimandato perché Rybakina decide di andare all in e a suon di risposte vincenti e pesanti dritti incrociati strappa il servizio a Halep. Il tie-break è tiratissimo, con entrambe le giocatrici molto spaventate dall’idea di sbagliare. Sul 6-5, un rovescio strappato di Rybakina atterra largo, lasciando Halep libera di sdraiarsi stremata sul cemento del campo centrale di Dubai dopo due ore e mezza di gioco.
Il tabellone completo di Dubai
Halep non tornerà in campo a Doha perché ha scelto di ritirarsi dal torneo qatariota, optando così per una settimana di riposo ulteriore prima del Sunshine Double. Rybakina invece esordirà subito contro Cirstea con vista su un terzo turno contro Barty.