Vanni Gibertini e Luca Baldissera, i nostri inviati al BNP Paribas Open, nelle prossime ore continueranno a tenervi aggiornati su tutto quello che sta accadendo a Indian Wells
Un caso confermato di Covid-19 nella Coachella Valley, nel cuore della quale sorge l’Indian Wells Tennis Garden: tanto è bastato all’organizzazione per decidere di cancellare il BNP Paribas Open.
“Al momento, è un rischio troppo grande per la salute pubblica della contea di Riverside tenere un raduno di queste dimensioni“. Sono le parole del dottor David Agus, professore di Medicina e Ingegneria Biomedica all University of Southern California, con le quali si apre il comunicato ufficiale del torneo di Indian Wells. “Non è nel pubblico interesse di tifosi, giocatori e zone limitrofe che questo torneo si svolga. Dobbiamo unirci per proteggere la comunità dall’epidemia di coronavirus“.
“Apprezziamo la posizione collaborativa che gli organizzatori del torneo stanno adottando per salvaguardare la salute pubblica e la sicurezza“, ha detto Martin Massiello, CEO dell’Eisenhower Health (ospedale no profit della Coachella Valley). Come riporta su Twitter Christopher Clarey, giornalista del New York Times, la possibilità di disputare il torneo a porte chiuse è stata scartata dall’organizzazione.
“Siamo dispiaciuti perché il torneo non avrà luogo, ma la salute è la sicurezza della comunità locale, di tifosi, giocatori, volontari, sponsor, impiegati, venditori e di tutti coloro che sono coinvolti nell’evento è di fondamentale importanza“, ha invece dichiarato il direttore del BNP Paribas Open, Tommy Haas. “Siamo pronti a organizzare il torneo in un’altra data e stiamo valutando alcune soluzioni“.
Nel comunicato viene menzionato un singolo caso di positività al coronavirus, ma secondo alcune voci sarebbero ben sei i tamponi positivi e tutti all’interno dell’impianto, dove si è concluso da poche ore il torneo challenger vinto da Steve Johnson in finale contro Jack Sock (il 125k femminile è stato vinto da Irina Camelia Begu). Non ci sono ancora conferme di questa versione dei fatti.
“Comprendiamo la decisione, presa nell’interesse della salute pubblica che in questo momento è la priorità”, ha dichiarato il CEO della WTA Steve Simon. “È troppo presto per speculare su quello che accadrà ai prossimi tornei. Continueremo a monitorare la situazione. La salute e la sicurezza prima di tutto“.
Quel che è certo, è che il primo Masters 1000 del Sunshine Double non si giocherà. Non adesso, almeno.