Davide Sanguinetti, coach di due doppisti vittoriosi recentemente a Dubai e campioni di Slam, il kiwi Michael Venus e l’aussie John Peers, è tornato in Italia perchè temeva di avere difficoltà a rientrare (“Anche se in America non mi hanno controllato nulla all’aeroporto, nè all’andata nè al ritorno, nessun controllo della febbre”) e perchè la disputa del torneo di Miami era ed è tutt’altro che sicura. So da voci di corridoio e non personali, che James Blake, direttore del torneo, era più per cancellare il torneo piuttosto che non…Va tenuto di conto che in Florida ci sono stati più casi di coronavirus che in California, il festival della musica che attira tantissima gente e si svolge vicino all’Hard Rock Stadium è stato cancellato, ma chissà…forse potrebbe essere IMG (la società di management che ha i diritti tv e perderebbe un sacco di soldi; n.di Ubaldo) a spingere perchè si giochi a porte chiuse”.
Gli interessi sono tanti. E si parla anche del torneo Challenger di Phoenix che potrebbe ampliare il numero dei giocatori in tabellone, da 32 a 56 (challenger fortissimo con diversi top100; Travaglia che è n.86 non è neppure testa di serie)…e tanto altro. Con critiche non velate all’ATP “Ci dicono sempre tutto all’ultimo momento…” etcetera. Ascoltate e giudicate
Coronavirus, Sanguinetti sull’ATP: “Ci dicono sempre tutto all’ultimo momento…” [AUDIO ESCLUSIVO]
L’ex Davisman di ritorno da Indian Wells: “Lì non c’è pubblico ed è tutto aperto con gli stessi rischi per chi si allena”. I tennisti chiedono: “Perché non si è allora giocato a porte chiuse? Se a Miami cancellassero il giorno prima scoppierebbe la rivoluzione”. Djokovic non si è visto. Si è allenato a Los Angeles
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