Parlare di fantacalendario non è un’esagerazione, anche perché tutte le ipotesi non hanno, in questo momento, fondamenta solide. Lo stop imposto da ATP e WTA fino al 7 giugno ha però fatto partire già la caccia alle date per provare a salvare il salvabile, al netto di una stagione sull’erba che – a oggi – dovrebbe rappresentare il punto di ripartenza. Rimane anche la grande incognita dell’Olimpiade, sulla quale però ci sarà da aspettare giugno per avere una decisione definitiva. Se Madrid ha già annunciato di non prevedere la disputa del torneo nel 2020 in altri periodi dell’anno, c’è ancora la speranza – pur non supportata da riscontri ufficiali – di tenere in vita gli Internazionali d’Italia.
Certamente in altre date. Probabilmente in un’altra sede. Con la proposta di Ubitennis da riaggiornare (perché ormai anche le date originarie del Roland Garros, tra maggio e giugno, sono off limits), prendono piede ipotesi subordinate a diverse condizioni. Gli Internazionali – è l’idea di Stefano Semeraro sul Corriere dello Sport – potrebbero ambire a un’anomala finestra settembrina tra lo US Open e la nuova collocazione del Roland Garros, anche se la settimana dal 14 al 20 settembre andrebbe comunque a sovrapporsi alle qualificazioni dello Slam parigino.
Più articolati gli incastri proposti da Federica Cocchi su La Gazzetta dello Sport: se lo US Open (teoricamente al via il 31 agosto) dovesse saltare per gli sviluppi del coronavirus negli Stati Uniti, Roma potrebbe prendersi anche una di quelle due settimane. Addirittura si pensa a una versione autunnale degli Internazionali, nella settimana dal 9 al 15 novembre in cui a Milano sono in programma le Next Gen ATP Finals. Per questioni climatiche, chiaramente, il torneo si giocherebbe a quel punto indoor e diviso tra Milano (Palalido, per le donne) e Torino (Pala Alpitour per gli uomini, collaudando così la sede delle ATP Finals 2021).
Se invece si volesse mantenere la versione all’aperto, si potrebbe considerare l’ipotesi Cagliari (sede dell’ultima sfida di Coppa Davis tra Italia e Corea del Sud). Con un ragionamento da aggiungere sulla superficie: giocare a novembre potrebbe voler significare rinunciare alla terra a favore di campi veloci in sintetico, per non andare in contrasto con gli altri tornei della parte finale della stagione.
Internazionali, dove e quando? Da agosto all’autunno, idee e città
Pur non essendoci riscontri ufficiali dalla FIT, abbondano le proposte per provare a salvare il torneo italiano: che potrebbe anche lasciare Roma, in via del tutto eccezionale
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