Alla fine anche gli Internazionali BNL d’Italia hanno dovuto desistere. Roma non è stata costruita in un giorno, cantavano i Morcheeba, e neanche può essere riprogrammata in un giorno (o in pochi giorni): così se il Masters 1000 italiano era rimasto l’unico tra i tornei sospesi a lasciare aperta la vendita dei biglietti, e uno dei pochi a non fare chiarezza sulla possibilità di ottenere il rimborso di quelli già acquistati, quantomeno la vendita dei tagliandi è stata bloccata.
Non sembra affatto un caso che la decisione sia arrivata dopo il pezzo scritto da Riccardo Bisti su Tennisworlditalia, che evidenziava l’unicità – per non dire l’anomalia – costituita della scelta degli organizzatori del torneo capitolino nell’ambito dei diciotto tornei su terra (ATP e WTA) coinvolti dall’ultima sospensione del circuito.
Nove tornei – Houston, Montecarlo, Barcellona, Estoril, Madrid, Ginevra, Lione, Charleston e Stoccarda – hanno già dato appuntamento al 2021.
Il torneo maschile di Marrakech e quelli femminili di Praga, Istanbul e Rabat non hanno comunicato nulla in via di ufficiale, ma data la dimensione molto piccola dei tornei è più facile dedurre inefficienza che una reale volontà di organizzare comunque il torneo quest’anno.
Monaco di Baviera (ATP) e Strasburgo (WTA) hanno invece esplicitato l’intenzione di provare a salvare l’edizione 2020, provvedendo comunque il primo a rassicurare i tifosi – la policy dei rimborsi non è stata chiarita, ma verrà fatto nelle prossime settimane – e il secondo ad attivare già la procedura dei rimborsi. Lo stesso vale per l’International di Bogotà, che ha pasticciato un po’ con un comunicato Facebook che non cela l’intenzione di prendere tempo. Anche l’ATP 250 di Budapest è rimasto in questo limbo: il direttore del torneo ha detto che la salute ha la priorità per adesso.
E poi ci sono gli Internazionali d’Italia, che come questi ultimi quattro tornei – e come ha esplicitato il presidente FIT Binaghi – vogliono provare a riciclarsi nel 2020. Comprensibile, gli interessi economici in gioco sono molto importanti, meno comprensibile è (stato) lasciare la vendita dei biglietti aperta così a lungo e soprattutto glissare sul tema cruciale dei rimborsi. Nel 2019, la federazione italiana ha incassato 11 milioni dalla vendita dei biglietti, circa il 30% dei proventi totali (36,3 milioni) garantiti dall’organizzazione del torneo. Potete leggere qui il dettaglio dell’ultimo bilancio rilasciato dalla FIT.