286 settimane al numero uno (secondo all time, ma Djokovic dista appena quattro settimane e lo raggiungerà non appena il ranking verrà ‘scongelato’), di cui 102 consecutive (quinto). 14 trofei dello Slam, 64 titoli complessivi. L’infinita e pittoresca rivalità con il nemico-amico Andre Agassi. Pete Sampras iniziava la sua scalata verso la storia del tennis ventisette anni esatti or sono: il 12 aprile 1993 – giorno di Pasquetta, quasi come quest’anno – l’allora ventunenne scalzava Jim Courier dal trono ATP grazie al raggiungimento della prima semifinale all’Australian Open (sconfitto da Edberg) e alle vittorie di Miami e Tokyo. Curiosamente, appena due giorni dopo rispetto al 10 aprile che due anni dopo avrebbe visto Agassi conquistare quella vetta.
L’ascesa al numero uno era iniziata già nel 1990, quando a soli 19 anni Sampras sollevò il trofeo dello US Open battendo Agassi in tre set. Nel corso degli anni si sarebbero aggiunti altri quattro successi a New York, due in Australia e sette a Wimbledon, mentre rimarrà una chimera la Coppa dei Moschettieri di Parigi. Il suo serve and volley sistematico e il suo dritto in corsa, spesso opposti al flipper da fondo di Andre Agassi, hanno segnato un decennio di tennis, lasciando gli appassionati con l’interrogativo di chi potesse mai sostituirlo, fino all’arrivo di Roger Federer (e appena dopo di Nadal e Djokovic).
Nato a Potomac, Maryland, da madre greca (nativa di Sparta, aveva raggiunto gli USA successivamente) e padre americano ma anche lui di origini greche, Pete è stato affetto fin dalla nascita da una lieve forma di anemia mediterranea. Nel 2000 ha sposato l’attrice Bridgette Wilson, da cui ha avuto i figli Christian Charles (2002) e Ryan Nicholaos (2005).