Coco Gauff non è una ragazza come tutte le altre. Lo abbiamo capito negli ultimi due anni grazie a ciò che ha fatto vedere sui campi da tennis, ad appena sedici anni. Ma nemmeno la sua sensibilità e la sua profondità di pensiero sono pari alla media, come ha dimostrato in una lunga lettera pubblicata sul sito ‘Behind The Racquet’, la piattaforma ideata da Noah Rubin che permette alle star del tennis di raccontare liberamente parti della loro vita sconosciute ai più. Nella sua eccezionalità le rivelazioni di Gauff sono totalmente comprensibili. Ci mostrano la parte più vera di una ragazza che si è trovata troppo presto a un bivio fondamentale della sua vita.
“Guardando al 2017/2018, poco prima di Wimbledon, ho faticato molto a capire cosa volevo fare realmente nella mia vita futura. E il problema non erano i risultati sportivi. Non mi divertivo giocando a tennis. Sapevo però di voler continuare a giocare, ma non sapevo quanto in là volevo spingere la mia carriera. Ho realizzato poi che dovevo iniziare a giocare per me stessa, non per gli altri. Per circa un anno sono stata davvero depressa, per ora l’anno più difficile della mia vita. Ho pensato anche di prendermi un anno sabbatico dallo sport per concentrarmi sulla mia vita. Anche se c’erano, sentivo di non avere tanti amici attorno a me, faticavo a vedere il lato positivo delle cose. Ero persa, confusa, pensavo tanto e piangevo. Tanti mi chiedono come faccio a stare così calma sul campo: è perché sono riuscita a superare quei momenti difficili e ad accettarmi per quello che sono”.
Un adolescente non dovrebbe nemmeno conoscere il significato della parola “depressione”. È sicuramente ciò che ha pensato Coco mentre osservava i suoi coetanei vivere le esperienze della giovane età, mentre lei restava bloccata dai rigidi schemi da seguire per iniziare una carriera di successo nello sport. “Mi chiedo spesso come sarebbe la mia vita senza il tennis e non riesco a immaginarmela migliore. Spesso però passo troppo tempo a paragonarla a quella dei miei amici. La maggior parte di loro va alla scuola superiore e li vedo così felici nel loro essere ‘normali’. Per tanto tempo ho pensato fosse quello ciò che volevo, ma ho anche capito che nella vita reale nessuno è felice tanto quanto dimostra di esserlo sui social media”.
Chi vive di sport come la giovanissima Gauff si trova costretto non solo a rinunciare a una vita normale, ma anche a passare l’anno tra hotel e aeroporti: “Questo stile di vita a me sta bene, ma so che non fa per tutti. Lo capisco perché ho due fratelli più piccoli a cui sono molto legata e ogni volta che devo lasciarli mi fa un po’ male. Ogni anno mi perdo il compleanno di uno di loro perché cade nel periodo del Roland Garros. Ma sono fortunata ad averli accanto. Non gli importa se io ricevo più attenzioni, capiscono e mi sostengono in quello che faccio”.
Ma dopo il periodo emotivamente duro, la carriera della statunitense ha preso il volo. Già due ottavi di finale e un terzo turno Slam, più un titolo WTA a Linz. Il fenomeno Cori Gauff è esploso negli ultimi dodici mesi: tante giovani ragazze ora vogliono seguire il suo esempio e questa è la ricompensa migliore per la sedicenne di Delray Beach. “Tante ragazze, soprattutto afroamericane, mi dicono di aver iniziato a giocare a tennis per merito mio. Ricordo prima di Wimbledon 2019 di essere andata al tennis club per allenarmi e aver visto praticamente solo ragazzi sui campi. Il mese dopo sono tornata e la maggior parte erano ragazze. L’allenatore ha detto che era tutto grazie a me“.
Viene naturale perciò metterla accanto alle sorelle Williams, precoci quasi quanto lei nel raggiungere grandi risultati e principali esponenti del tennis femminile afroamericano negli anni recenti: “Non mi piace essere paragonata a loro” ha ribadito però Gauff. “Non voglio che le sorelle Williams vengano paragonate a una ragazza che ha appena iniziato, non è corretto. Sono ancora i miei idoli, hanno tracciato la strada che io sto iniziando a percorrere e senza di loro nemmeno giocherei a tennis. Per questo non sarà mai come loro”.
Tuttavia se le premesse sono queste, è lecito pensare che la carriera di Coco Gauff potrà essere costellata di successi negli anni a venire e porterà ancora più teenager nel mondo della racchetta: “Ancora devo abituarmi all’idea di essere un modello per qualcuno. Questo mi dà un po’ di pressione in più perché tutti guardano ogni mia mossa. Ma è facile se riesci ad essere te stessa e non mettere una maschera per piacere alla gente”.