Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi a proposito dell’intenzione da parte dei tennisti dalla classifica più alta di aiutare quelli con ranking inferiore attraverso la creazione di un fondo apposito, arriva la conferma ufficiale di questo progetto da parte dell’ATP. Questa è la dichiarazione rilasciata sul sito:
“Con così tanta incertezza su quando sarà sicuro riavviare i circuiti di tennis professionistici, gli organi di governo internazionali del tennis mondiale confermano di essere in negoziazione per creare un programma di soccorso per i giocatori (Player Relief Fund) per fornire l’assistenza necessaria ai giocatori che sono particolarmente colpiti durante questa crisi causata dal coronavirus (COVID-19). Questi dibattiti stanno procedendo bene e i dettagli sono in via di definizione con un annuncio atteso nel prossimo futuro. Già concordato è che l’ATP e il WTA gestiranno il Player Relief Program e tutte e sette le parti interessate (ATP, WTA, ITF e i quattro Slam, ndr) forniranno un contributo significativo.
La salute e la sicurezza di tutti i soggetti coinvolti nel tennis è la priorità assoluta per tutti gli organi di governo, e la comunità del tennis ha continuato a fare la propria parte nel limitare la diffusione dell’infezione. Ciò è particolarmente vero per i nostri giocatori, con tanti che coinvolgono i loro fan attraverso messaggi di speranza, ribadendo l’importanza di stare al sicuro in casa, oltre a dimostrare modi creativi per mantenersi in forma e praticare il nostro sport per essere pronti quando sarà il momento di ricominciare a giocare. Sappiamo che per i nostri giocatori, così come per tante persone in tutto il mondo, c’è la necessità di un sostegno finanziario per coloro che ne hanno più bisogno e non vediamo l’ora di finalizzare e condividere a tempo debito gli ulteriori dettagli del piano“.
In attesa però che l’ATP fornisca più informazioni, da altre fonti emergono particolari interessanti e sul New York Times è Christopher Clarey a dare qualche numero. La cifra indicata rivede al rialzo la stima fatta in precedenza: se prima si parlava di circa 4 milioni di dollari, adesso si è arrivati a $6 milioni, con un milione a testa fornito da ogni Slam, oltre che da ATP e WTA. Per quel che riguarda la ITF invece, il cui presidente Haggerty recentemente aveva comunicato un taglio di stipendi, è stato annunciato che farà la sua donazione attingendo ai risparmi.
A ricevere questo aiuto finanziario saranno principalmente i tennisti oltre la 200esima posizione, con particolare riguardo verso i giovani e quelli in età più avanzata che hanno spese familiari da sostenere. Dalle indiscrezioni riportate dal New York Times sembra che sia proprio il presidente del Player Council Novak Djokovic a spingere affinché gli aiuti raggiungano i tennisti fino alla posizione numero 700, mentre i direttori dei tornei Slam sono più orientati ad aiutare quelli dal n. 150 al n. 500. In ogni caso andranno tenuti in considerazione anche i montepremi ottenuti in carriera e il proprio reddito, perché come ha sottolineato il serbo “noi vogliamo evitare di dare soldi a giocatori che non ne hanno davvero bisogno”. E poi ci sarebbe anche il problema opposto (se lo si può chiamare problema): cioè dare più soldi di quanti uno ne possa aver guadagnati giocando. Ad esempio l’attuale n. 700 del mondo è il 24enne tedesco Dominik Boehler, e nel suo caso $10.000 sarebbero più di quanto ha incassato tra singolare e doppio nel 2019.
Lo stesso Novak ieri, conversando con Fognini su Instagram, ha ribadito il suo piano basato anche sulle donazioni dei tennisti dentro la top 100, riconoscendo però l’impossibilità di costringere i suoi colleghi ad elargire denaro. Intanto anche le federazioni nazionali si stanno muovendo in sostegno dei propri atleti, e in particolare quella britannica ha assegnato un sussidio di 1140 sterline ai tennisti della propria nazione – che non stanno ricevendo già aiuti finanziari dalla stessa – tra la posizione n. 101 e 750. Tra le donne circola un po’ più di incertezza sugli sforzi fatti e quel che è certo proviene dalle parole del presidente della WTA Steve Simon. Quest’ultimo ha fatto sapere che già $3 milioni di dollari sono stati distribuiti da quando il gioco è stato sospeso a marzo, e in buona parte consiste nei rimborsi delle tasse d’iscrizione, delle spese di viaggio, e da alcuni pagamenti del montepremi corrispondente al primo turno degli Indian Wells.