Connors perderà un’altra finale a Stoccolma, facendo registrare la seconda vittoria italiana contro un numero 1; stavolta l’onore tocca a Adriano Panatta, che si impone per 4-6 6-3 7-5. E non sarà l’unica. Il 1976 ha una fisionomia del tutto diversa, perché Jimbo salta i primi due Slam e partecipa solo a tornei negli Stati Uniti fino a metà giugno, quando vola in Inghilterra per prepararsi a Wimbledon. Fin lì il suo bilancio è impressionante: fatta eccezione per il ritiro a Boca Raton contro Whitlinger, Connors perde solo due incontri (entrambi con Nastase) e si aggiudica sei tornei. Sempre con Nastase non riesce a portare a termine la finale di Nottingham, prima rinviata e poi definitivamente sospesa a causa del maltempo, ma ai Championships è il grande favorito e vuole riscattare la bruciante sconfitta di un anno prima contro Ashe. Invece nei quarti, dopo quattro vittorie sul velluto, arriva la stoffa grezza e ha le sembianze di un biondo connazionale che esamineremo nel dettaglio più avanti: Roscoe Tanner. Quando è in giornata, il mancino ha un servizio intrattabile e così accade quel giorno; Jimbo cerca disperatamente di rimanere in partita ma ci riesce parzialmente solo quando è troppo tardi e perde 6-4 6-2 8-6 in 107 minuti.
Tornato negli States, il numero 1 riprende a macinare punti e avversari anche sulla terra. Washington, Iindianapolis e North Conway sono le tappe del suo avvicinamento agli US Open, che sarebbe immacolato se a Boston non cadesse nei quarti per mano di un brillante messicano: Raul Ramirez. Al terzo tentativo in quella estate americana, il 23enne di Ensenada riesce finalmente a ripetere l’exploit contro il n.1, già sconfitto in Coppa Davis nel dicembre precedente a Città del Messico. Doppista da tre Slam in coppia con Gottfried, proprio nel 1976 Ramirez chiuderà al primo posto la classifica del Grand Prix qualificandosi per il Masters di Houston dove però rimedierà solo sconfitte. Tornando a Connors, la battuta d’arresto non lo deprime più di tanto e agli US Open torna prontamente in sella.
Come si può apprezzare dalle riprese effettuate dal dirigibile della Goodyear nel cielo sopra New York, la caratteristica sagoma a ferro di cavallo del centrale di Forest Hills fa da suggestiva cornice alla finale che mette di fronte Connors e Borg, ovvero il presente e il futuro. A dire il vero, anche se inferiore in classifica e come età, lo scandinavo è già più che una realtà e ha vinto gli stessi Slam del rivale odierno: tre, di cui l’ultimo non senza stupore a Wimbledon due mesi prima. La sfida gira tutta intorno al tie-break del terzo set, sulla situazione di un set ciascuno; Borg ha quattro set-point ma li gioca con troppa timidezza e alla fine perde il parziale 11-9 insieme alla convinzione di potercela fare veramente. Connors chiude 6-4 il quarto e la vittoria assumerà importanza statistica più avanti, conferendogli l’unicità di campione del torneo sulle tre diverse superfici.
All’inizio del 1977, Jimbo gioca con la morte nel cuore. Il padre, con il quale non ha mai avuto un vero rapporto, è malato di cancro e Connors, dopo aver perso la finale del WCT di Filadelfia con Stockton, fa appena in tempo a raggiungerlo in Illinois prima del decesso. Nei mesi successivi, come consuetudine, non lascia gli States e si vendica di Stockton conquistando le WCT Finals a Dallas ma a Wimbledon perde una bella finale al quinto set contro Borg e lo scandinavo lo insidia da vicino nel ranking. Infatti, il 23 agosto 1977, a quattro anni esatti dalla pubblicazione della prima classifica, Bjorn diventa il quarto numero 1 della storia, sia pur una sola settimana. Tuttavia, questi sette giorni di interregno (a cui Borg farà seguire periodi ben più lunghi) toglieranno di fatto a Connors il primato di incontri consecutivi disputati da n.1, spezzandogli due serie composte rispettivamente da 287 e 125 match che in totale avrebbe fatto 412, come nessun altro ci è più riuscito. Peraltro, il trono non porterà affatto fortuna a Borg, ma di questo parleremo nella prossima puntata.
TABELLA SCONFITTE N°1 ATP – SECONDA PARTE
1974 | J.Gisbert-CONNORS | 76 62 | Montreal |
1974 | O.Parun-CONNORS | 63 36 64 | San Francisco |
1975 | J.Newcombe-CONNORS | 75 36 64 76 | AUSTRALIAN OPEN |
1975 | R.Tanner-CONNORS | 75 63 | Nottingham |
1975 | A.Ashe-CONNORS | 61 61 57 64 | WIMBLEDON |
1975 | V.Amritraj-CONNORS | 46 76 64 | South Orange |
1975 | M.Orantes-CONNORS | 64 63 63 | US OPEN |
1975 | A.Panatta-CONNORS | 46 63 75 | Stoccolma |
1975 | E.Dibbs-CONNORS | 16 61 75 | Londra |
1975 | R.Ramirez-CONNORS | 26 63 63 64 | Davis Cup |
1976 | J.Whitlinger-CONNORS | 26 rit. | Boca Raton |
1976 | I.Nastase-CONNORS | 62 63 76 | Salisbury |
1976 | I.Nastase-CONNORS | 46 60 61 | La Costa |
1976 | R.Tanner-CONNORS | 64 62 86 | WIMBLEDON |
1976 | I.Nastase-CONNORS | 06 64 75 | Myrtle Beach Pepsi |
1976 | R.Ramirez-CONNORS | 63 36 63 | Boston |
1976 | B.Gottfried-CONNORS | 66 rit. | Los Angeles |
1976 | M.Cox-CONNORS | 76 36 76 | Stoccolma |
1977 | B.Borg-CONNORS | 64 57 63 | Pepsi Grand Slam |
1977 | D.Stockton-CONNORS | 36 64 36 61 62 | Filadelfia WCT |
1977 | D.Stockton-CONNORS | 65 rit. | Toronto WCT |
1977 | A.Panatta-CONNORS | 61 75 | Houston WCT |
1977 | I.Nastase-CONNORS | 36 76 64 75 | Challenge Cup WCT |
1977 | B.Borg-CONNORS | 36 62 61 57 64 | WIMBLEDON |
1977 | H.Solomon-CONNORS | 16 64 61 | North Conway |
1977 | M.Orantes-CONNORS | 61 63 | Indianapolis |