10. Marketa Vondrousova
Marketa Vondrousova non è un peso massimo del tennis, e in un circuito sempre più competitivo come l’attuale WTA non può certo farsi strada a suon di mazzate. Ha bisogno di percorrere strade alternative. Del resto ogni giocatrice deve cercare di portare il match sul terreno più congeniale alle proprie qualità.
Nell’articolo della scorsa settimana si era conquistata il primo posto nella classifica dedicata alle smorzate. Smorzata e pallonetto sono colpi opposti in termini di lunghezza di parabola, ma richiedono doti molto simili: sensibilità e precisione, due delle migliori qualità di Vondrousova. La combinazione palla corta + lob è perfetta per il suo repertorio da contrattaccante: Marketa non può pensare di sopraffare l’avversaria in uno scambio di forza a viso aperto; ma sviluppando il confronto in modo più sottile, è capace di costruirsi situazioni tattiche in cui può avere la meglio anche contro tenniste più potenti.
9. Aryna Sabalenka
Cominciamo con una prima valutazione generale. A mio avviso Sabalenka è una delle giovani tenniste (è nata nel maggio 1998) che più sta cercando di ampliare il proprio tennis, aggiungendo al repertorio di base colpi meno usuali, capaci di diventare alternative efficaci alle soluzioni di potenza.
Seconda valutazione generale. Nelle ultime stagioni Aryna ha cominciato a praticare il doppio con sempre maggiore successo (in coppia con Elise Mertens). Ha compiuto passi da gigante rispetto a quando da finalista di Fed Cup 2017 aveva perso la partita decisiva della finale (in coppia con Sasnovich contro Rogers/Vandeweghe).
Terza valutazione generale. Sabalenka ama sviluppare il gioco sulla verticale. In fondo cercare di conquistare campo, avanzando, è un modo di esprimere aggressività, che è un aspetto evidente del suo modo di interpretare il tennis. Ma per giocare bene sulla verticale occorre non solo conoscere i colpi di attacco ma anche quelli di difesa collegati a questa impostazione: e il lob appartiene a pieno titolo a tali soluzioni. In sostanza i pallonetti di qualità che sa eseguire Sabalenka sono parte di un processo di affinamento del suo tennis che potrebbe consentirle un ulteriore salto di qualità. Ricordo in proposito che Aryna è stata l’ultima giocatrice a vincere un torneo Premier (il Premier 5 di Doha 2020) prima dello stop forzato del Tour a causa del Covid-19.
8. Anastasija Sevastova
Come Vondrousova, anche Anastasija Sevastova era presente nella classifica della scorsa settimana dedicata alle smorzate. Notevole sensibilità e accuratezza esecutiva sono le doti che fanno la differenza in questo genere di colpi. Riporto una parte di quanto avevo scritto su di lei: “Quando la smorzata non è definitiva, Sevastova è davvero temibile sui pallonetti. In più è il tipo di giocatrice che si trova del tutto a proprio agio quando la palla viaggia come uno yoyo sulla verticale del campo, assumendo di volta in volta profondità differenti (lunghe/corte)”.
In un certo senso, il testo di martedì scorso era uno spoiler, che segnalava in anticipo che Sevastova avrebbe trovato posto nella classifica dei lob. In più Anastasija ha nel proprio repertorio anche i “mezzi lob”, cioè colpi da fondo a parabola alta che hanno l’obiettivo di rallentare il gioco e contemporaneamente far perdere campo all’avversaria: conseguenza del rimbalzo alto e profondo, molto difficile da gestire se non viene immediatamente aggredito di controbalzo.
QUI il video
7. Kristina Mladenovic
Sino a oggi le stagioni migliori della carriera di Kiki Mladenovic (quando era riuscita a ottenere ottimi risultati sulla terra rossa sino a entrare in Top 10) avevano coinciso con la fase di maggiore solidità dei colpi base: servizio e dritto, accompagnati da un rovescio meno incerto del solito.
Quando però i colpi-base hanno perso di efficacia, Mladenovic ha dovuto abbandonare le posizioni di vertice; nel periodo di piccola crisi successiva, per non arretrare troppo in classifica ha fatto affidamento sulle sue qualità più profonde. Qualità più profonde che, a dispetto del metro e 84 di altezza, a mio avviso non sono i colpi di potenza, ma piuttosto le variazioni di ritmo e le discese a rete.
Tutto sommato penso che Mladenovic abbia più vocazione da doppista che da singolarista; tanto è vero che in doppio ha giocato 8 finali Slam vincendone 4. E, da autentica doppista, nelle situazioni difensive Kiki è una di quelle che più spesso fa ricorso al lob, con risultati degni di nota. QUI la vedete colpire con il dritto, ma il rovescio non è da meno: più ancora che con il topspin, partendo dalla esecuzione slice è capace di trovare parabole davvero efficaci.