3. Sofia Kenin
Per molti aspetti il discorso fatto per Elise Mertens vale anche per Sofia Kenin: grande attenzione alla parte strategica del gioco, pochi regali alle avversarie, e accuratezza nella selezione dei colpi. Se finora Kenin ha avuto più successo di Mertens dipende probabilmente dalla componente agonistica: Sofia è capace di mettere sul piatto della bilancia del confronto una dose di “cattiveria” tale da spostare gli equilibri. Per lei non esistono timori reverenziali, in qualsiasi situazione e contro qualsiasi avversaria.
Un atteggiamento che le ha permesso sino a ora di osare di più, e nei momenti cruciali provare colpi che forse Mertens non tenterebbe. Anche nell’uso del pallonetto secondo me emerge questa dote; non si tratta di azzardo, quanto piuttosto di maggiore coraggio.
Rimane da aggiungere che, in quanto discreta giocatrice di smorzate, Kenin spesso ricorre allo schema già citato per Vondrousova: palla corta + lob, di fatto trasformando un colpo che siamo abituati ad associare alla fase difensiva in una soluzione offensiva.
QUI il video
2. Serena Williams
Non esiste una giocatrice professionista, Serena Williams inclusa, che non sappia giocare il lob tradizionale; cosa differente invece se parliamo di quello liftato. Dicevo nella introduzione che il lob liftato è un colpo ormai diventato molto raro, sull’orlo dell’estinzione. Naturalmente intendo il lob eseguito carico, con il massimo di topspin possibile, capace di risolversi in una parabola irraggiungibile se la si insegue partendo dalla rete. Oggi la giocatrice che lo usa più spesso, e con l’esecuzione migliore è senza dubbio Serena.
Tanto che mi verrebbe da dire che, di tutti i colpi che perderemo quando inevitabilmente Williams si sarà ritirata, quello che più rischierà di rimanere senza erede è proprio il lob liftato. Un potenziale vuoto esecutivo che a mio avviso non deriva dalla incapacità tecnica delle giocatrici più giovani, ma dal contesto nel quale le si formano le diverse generazioni di tenniste. Quando Williams ha iniziato a competere, nel secolo scorso, c’erano molte tenniste che puntavano sul gioco di volo, e prima o poi il lob, meglio se liftato, andava utilizzato, per obbligare chi avanzava a non attaccarsi troppo alla rete. Attaccandosi alla rete, infatti, la volèe diventa più semplice, e in più si chiudono gli angoli della traiettoria incrociata del passante.
Il lob liftato non era importante soltanto come colpo in sé, ma anche come soluzione di gioco che lasciava il segno nella strategia di insieme del match: era un vero e proprio avvertimento. Il messaggio in sostanza era questo: “Quando vieni avanti, non credere di poterti mettere a volleare affacciata alla rete come se fosse il davanzale del tuo balcone di casa: se fai un passo avanti di troppo, ti scavalco immediatamente con un pallonetto come questo”.
Per capire quanto aggressivo possa essere il lob liftato, ecco una piccola antologia di colpi di Serena. Il video è di pessima qualità, ma ugualmente merita di essere visto:
1. Hsieh Su-Wei
Per togliere il primato di questa classifica a Serena e alla sua speciale qualità nei lob liftati ci voleva una giocatrice non meno speciale nell’uso dei lob. Ed effettivamente oggi Hsieh è la giocatrice che propone il pallonetto nel modo più creativo ed efficace. Forse nell’assegnarle questa posizione sono anche influenzato dai suoi match di doppio, nei quali Su-Wei utilizza il lob come un vero e proprio colpo di manovra, in grado di spostare drasticamente gli equilibri dello scambio, rovesciando all’istante il controllo della situazione a proprio favore. Non per nulla oggi la coppia Hsieh/Strycova è la numero 1 del mondo, e la detentrice del titolo di Wimbledon 2019.
Ma come ormai ho ripetuto sino alla nausea, alcune doti di doppio si riverberano anche in singolare, e Hsieh anche quando gioca da sola dimostra di possedere un controllo delle traiettorie e una precisione davvero eccezionali. Dritto o rovescio non fa quasi differenza: se c’è la possibilità di intervenire alzando la parabola e cogliendo fuori posizione l’avversaria, si può scommettere che Su-Wei riuscirà a farlo.
Tre caratteristiche per chiudere. La prima è l‘alta percentuale di riuscita del colpo, tanto che Hsieh utilizza il pallonetto con la stessa sicurezza con cui gioca un normale dritto o rovescio. E davvero non è cosa da tutte.
La seconda è la capacità di eseguire i lob da qualsiasi punto del campo, riuscendo a scavalcare l’avversaria anche da posizioni interne e più vicine alla rete, posizioni che lasciano meno spazio per una parabola efficace. Altra dote rarissima strettamente collegata alla sua eccezionale sensibilità.
Terza caratteristica: con qualità del genere è inevitabile che Su-Wei sia anche una delle migliori nella combinazione palla corta + pallonetto, facendo spesso correre l’avversaria prima in avanti e poi indietro con soluzioni che quasi suonano beffarde per la facilità con cui riesce ad attuarle.
Non ho trovato un video dedicato solo al lob, ma basta qualche punto dal filmato seguente per capire quanto il colpo sia importante nel suo gioco (attendete sino al min 4’01”: si può apprezzare l’efficacia del pallonetto di Hsieh anche nei match di doppio).
P.S. Nel dicembre scorso WTA ha preparato una selezione con i migliori lob della stagione 2019. Forse si poteva fare di meglio, ma rimane comunque un video interessante. Cliccare QUI.