Durante il periodo di pausa forzata del tennis sono pochi i tennisti nel mondo che si possono allenare liberamente. Addirittura Rafa Nadal ha detto che non si è allenato in questo periodo visto che non ha un campo da tennis in casa. Storia diversa per Daniil Medvedev e il numero 548 del mondo Evan Furness, che si allenano assieme nel Sud della Francia, nel campo di casa Medvedev. Intervistato da Quentin Moyet per l’Equipe, Furness ha raccontato i suoi allenamenti con il tennista russo e le sue impressioni sulla crisi causata dal coronavirus per i tennisti di “bassa classifica”.
Come ti sei ritrovato ad allenarti con Daniil Medvedev e Gilles Cervara?
Da settembre, mi alleno all’Elite Tennis Center dove si allenano anche loro. Mi alleno con Daniil quando è a Cannes, quindi abbastanza spesso. […] Quando è iniziato il lockdown ho deciso di restare con la mia compagna Fiona Ferro a Valbonne, sulle Alpi Marittime. E dato che Daniil e Gilles avevano affittato una casa lì vicino, con un campo da tennis privato, faccio avanti e indietro per allenarmi con loro circa quattro volte a settimana.
Su che superficie vi allenate? E quando vi allenate fai solo da sparring?
È un campo di cemento rapido. È piuttosto duro per le gambe e per le ginocchia ma in mancanza di altro va benissimo. […] Non sono uno sparring partner, è un allenamento tra due giocatori. Quando Gilles vuole allenare Daniil su delle cose specifiche gli fa fare degli esercizi mirati a certe situazioni, ma non mi sono mai sentito un semplice sparring partner. Gilles da consigli ad entrambi, poi certamente da più attenzione a Daniil ma è come un allenamento normale.
Cosa cambia quanto ti alleni con il numero 5 del mondo?
Se mi allenassi sempre con Daniil migliorerei molto di più rispetto a quanto migliorerei giocando spesso con un giocatore del mio livello. La differenza di livello non è incredibile ma è pieno di piccoli dettagli che ti fanno essere più veloce e attento e che fanno la differenza enorme tra il numero 5 e il numero 500 come me.
Hai preso delle precauzioni per evitare di prendere o trasmettere il virus?
Sto molto attento. Non ho mai stretto la mano a Gilles o Daniil. […] Mi lavo le mani quando entro in campo e me le lavo quando esco. Stiamo attenti a non stare troppo vicini tra di noi e rispettare le distanze. Può capitare che a volte durante un allenamento me ne dimentichi, per abitudine, ma Gilles è sempre molto attento e abbiamo preso molte precauzioni.
Sei uno dei pochi giocatori al mondo che può continuare ad allenarsi…
È un periodo particolare. All’inizio ero felicissimo di potermi continuare ad allenare. Ma poi vedendo che non ci sarà da giocare per un bel po’, uno si chiede perché si allena. L’obiettivo è di mantenere un impegno abbastanza regolare senza perdere la motivazione. Per questo ogni tanto mi concedo un periodo di pausa di qualche giorno per ritrovare quella motivazione che potrei aver perso un po’ visto che non vediamo la fine di questo periodo. È un equilibrio tra lavorare, migliorare e restare motivati.
L’ATP, la WTA, l’ITF e gli Slam hanno lanciato un fondo di sostegno per i giocatori con la classifica più bassa. È una boccata d’ossigeno?
Per me è una situazione complicata. Non farò soldi per un po’, dovrò comunque ritornare a pagare gli allenatori e l’affitto quando tutto ripartirà. Quindi questo fondo per me è il benvenuto, se però non danneggia altri. Ogni anno ho spese per 50.000 circa. Compresa la struttura dove mi alleno, i viaggi, gli hotel, gli allenatori etc. Devi cercare di essere il più intelligente possibile. Se ci sono una serie di tre tornei da 15.000 euro di montepremi in Francia e una da tre tornei sempre da 15.000 ma negli Stati Uniti, devo riflettere se il viaggio vale la pena, qual è il tabellone migliore, dove posso fare più punti etc. Per risparmiare a fine anno qualche migliaio di euro.