Sembra proprio il caso di chiamarlo un vizio di famiglia. Come capitato al fratello Karim due anni fa, Youssef Hossam è stato squalificato a vita dal tennis professionistico, per mano della TIU. La Tennis Integrity Unit ha infatti riconosciuto il tennista egiziano colpevole, insieme a un’ampia cerchia di persone, di aver truccato il risultato di alcuni suoi match dal 2015 al 2019. Nello specifico, le accuse riguardano otto casi di partite truccate, sei casi di agevolazione del gioco d’azzardo, tre mancate segnalazioni di tentativi di corruzione, due casi di inviti rivolti ad altri giocatori perché non si impegnassero al massimo durante l’incontro e due mancate collaborazioni con un’indagine della TIU.
Il tennista (ormai ex) 21enne, attualmente n. 820 del mondo, era già in stato di sospensione da maggio 2019 e ha svolto l’udienza tra il 9 e l’11 marzo a Londra. L’udienza ha disposto la sua esclusione “permanente dalla competizione o dalla partecipazione a qualsiasi evento di tennis organizzato o riconosciuto dagli organi di governo di questo sport,” come si legge dalle dichiarazioni della TIU. Aveva raggiunto un best ranking di n. 291 nel dicembre 2017 grazie a cinque titoli ITF vinti in stagione, mentre a livello junior era stato numero 8. Aveva inoltre rappresentato l’Egitto in Coppa Davis in 11 incontri vincendone 9. Si tratta della seconda squalifica a vita del 2020 dopo quella inflitta al brasiliano Joao Souza.