Riproponiamo questo articolo pubblicato tre anni fa
Aveva perso una sola volta negli ultimi 104 incontri disputati sulla terra battuta, contro Federer ad Amburgo l’anno precedente. Non era mai stato sconfitto al Foro Italico, conquistando il titolo nel 2005, 2006 e 2007. Nessuno avrebbe mai creduto che il match di secondo turno (e anche d’esordio visto il bye al primo turno) dell’edizione 2008 degli Internazionali d’Italia di Rafa Nadal contro il connazionale l’ex n.1 al mondo e vincitore del Roland Garros nel 2003 Juan Carlos Ferrero potesse riservare grandi sorprese. Tuttavia già alla vigilia si vociferava di un possibile infortunio al piede per l’allora 21enne fenomeno maiorchino.
La partita comincia. Ferrero sembra quello dei tempi migliori mentre Rafa appare abbastanza spento. Il mancino di Manacor comunque riesce a tenersi a galla nel primo set ma alla fine è costretto cedere sul proprio servizio nel dodicesimo gioco. Nel secondo set il pubblico italiano si attende una reazione del proprio beniamino ma Nadal non sembra in condizione e un galvanizzato Ferrero sale così sul 4 a 1. Nel cambio di campo la ragione della deludente performance di Nadal diventa di dominio pubblico con il medico che tenta di curare l’enorme vescica sotto il suo piede destro. Il trattamento non dà i frutti sperati e Ferrero chiude il match con il punteggio 7-5 6-1 in poco meno di due ore di gioco. “Non mi sentivo bene in campo”, dirà Nadal nel dopo-partita, “non riuscivo a spingere con le gambe e quindi giocavo sempre troppo corto”.
Dopo quella sconfitta Nadal si riprese immediatamente con la vittoria ad Amburgo e il suo quarto titolo al Roland Garros. Nel 2008 siglò anche il suo primo successo a Wimbledon. La stagione di Ferrero invece proseguì senza altri acuti e fu chiusa senza infamie e senza lodi con un record di 21 vittorie e 15 sconfitte da n.63 del ranking ATP. Rafa trionferà altre sei volte al Foro Italico – nel 2009, 2010, 2012, 2013, 2018 e 2019 – e sarà sconfitto in altre cinque occasioni, tre per mano di Novak Djokovic (2011, 2014, 2016), una per mano di Stan Wawrinka (2015) e l’ultima per mano di Thiem (2017).