In occasione della settimana che avrebbe dovuto ospitare gli Internazionali d’Italia, riproponiamo qualche articolo d’archivio per ricordare le partite più belle del Foro Italico
Diceva sempre che la terra rossa era la superficie a lui meno congeniale. Forse non aveva tutti i torti, visto che nella sua luminosa carriera, tra i suoi 64 titoli e tanti record, Pete Sampras è riuscito a imporsi soltanto tre volte sul mattone tritato. A ulteriore prova di ciò, il Roland Garros è l’unico titolo Slam che manca alla collezione dei 14 trofei major dell’ex n. 1 del mondo che, a Porte d’Auteuil, riuscì soltanto a raggiungere la semifinale nel 1996 e tre volte i quarti (1992-1994) in ben 13 partecipazioni.
Tuttavia, tra i tre sigilli sulla terra, brilla il successo al Foro Italico ottenuto il 15 maggio 1994 a spese di Boris Becker; in finale, il tedesco soccombe per 6-1 6-2 6-2. “Penso sia invincibile adesso” dirà il tedesco dopo il match, “sta volando in campo e ha giocato come nessuno aveva mai fatto prima contro di me. Sta giocando come il migliore tra i migliori”.
Il percorso del campionissimo californiano è cominciato con la vittoria al primo turno con il connazionale Aaron Krickstein; poi Pete ha avuto la meglio su Alex Corretja, Andrei Chesnokov, l’azzurro Andrea Gaudenzi nei quarti e Ctislav Dosedel in semifinale, prima della lezione di tennis a Boris, nell’unico scontro sulla terra battuta tra lo statunitense e il tedesco. Re di altri campi e altri stadi, Pete Sampras non può essere incluso tra i sette re di Roma. Eppure nella storia degli Internazionali d’Italia c’è anche il suo nome.