Ho avuto un nonno, Piergiovanni Pietra, giocatore e imprenditore, fondatore della mitica Maxima, racchetta degli italiani fino agli anni ’90, quando si è trasformata nella racchetta Babolat. Ho raccontato in questo articolo tutta la storia.
Essendo stato uno scarso giocatore di tennis, ho preferito convertirmi nel mondo dell’imprenditoria tennistica, come mio padre Riccardo. Quindi mi sono trovato presto con una cravatta al collo, visto che fino a qualche lustro fa andava ancora di moda. Una zia a Natale mi regalò una cravatta con motivi tennistici e quella divenne la prima di una collezione, un po’ come il primo centesimo di Paperone.
Il lavoro in Babolat, come direttore commerciale, mi ha permesso di viaggiare in tutto il mondo e visitare tanti negozi di tennis, circoli e tornei. Tutte le volte che tornavo a casa non mancava il bottino di qualche cravatta a tema tennistico.
Presto il numero di cravatte divenne così grande che mi trovai obbligato a farmi costruire un armadio speciale per stoccare 365 pezzi unici.
La collezione é divisa in diverse sezioni: i tornei, le federazioni, i club di tennis, quelle firmate da grandi case di moda: Gucci, Ferragamo, Zegna, Marella, Hilfinger, Gant, Nicole Miller, Ralph Lauren – e quelle che chiamo gli orrori: le immettibili.
Oggi è sempre più difficile trovare delle cravatte con il tema del nostro sport, perché è un prodotto meno di moda, per cui prego chi fosse interessato a liberarsi di qualche cimelio di farmelo sapere. Inviate una mail all’indirizzo direttaubitennis@gmail.com, allegando la foto della cravatta di cui vorreste disfarvi, e Ubaldo me la inoltrerà con il vostro contatto.
Giovanni Pietra