La N.1 britannica, Johanna Konta, ha commentato la fusione fra ATP e WTA delle ultime settimane, un’iniziativa rilanciata da un tweet di Federer ma già parte dei piani della nuova dirigenza del tennis maschile, guidata da Andrea Gaudenzi e Massimo Calvelli.
La semifinalista dello scorso Roland Garros (e membro del Player Council) ha messo l’accento, in particolare, sul tipo di rapporto che le due parti in causa dovrebbero avere, vale a dare una partnership egalitaria: “Non capisco come non potrebbe essere un accordo fra pari. Se così non fosse, non staremmo letteralmente dicendo che valiamo meno dei nostri colleghi maschi?” Ha poi aggiunto: “Dovrebbe essere una fusione alla pari perché questo è ciò che siamo. Non vedo come, al giorno d’oggi, la si potrebbe chiamare in qualunque altro modo”.
Come sostenuto anche da Todd Martin nella sua video-chat con UbiTennis (è il direttore di un torneo e avrà fatto i suoi calcoli), il piano di Gaudenzi prevede una fusione principalmente commerciale, che massimizzerebbe gli introiti dei media rights, venduti come blocco unico o organizzati su una piattaforma singola, e lo stesso vale per i contratti di sponsorizzazione. Allo stesso tempo, però, molte parti in causa non vedrebbero di buon occhio l’operazione, sia all’interno del tennis maschile che nei CdA degli altri stakeholder del tennis mondiale (la ITF e gli Slam).
Konta riconosce a sua volta la problematica: “Penso che a lungo termine sia logico avere un solo tour, ma so anche che ci sono tante parti coinvolte, e so che molte persone non vorranno che la fusione avvenga. Allo stesso tempo, però, ci sono tante persone che vogliono che si faccia”.
La crisi economica provocata dalla pandemia ha certamente reso il dibattito più attuale, vista la minaccia che pone per la sopravvivenza di tanti tornei e di tanti giocatori, e sarà interessante vedere in che direzione si muoveranno le proposte e degli atleti e dei dirigenti.