Si arricchisce di dettagli l’organizzazione dell’Adria Cup, il torneo itinerante ideato da Novak Djokovic che riavvierà il tennis in area balcanica. Quattro le tappe, la prima a Belgrado sulla terra della sua Academy, a partire dal 13 giugno fino al 5 luglio. “Ogni introito da sponsorizzazioni e diritti tv andrà alle organizzazioni umanitarie, tra queste anche la mia Fondazione“, ha spiegato nella conferenza stampa tenuta sul posto il numero uno ATP. Si giocheranno set da quattro game, otto tennisti divisi in due gironi con la finale tra i due primi classificati.
Per ogni tappa sono quindi previsti 13 brevi match (al meglio dei tre set) e la entry list – tutti a titolo gratuito – è più che interessante, di questi tempi: Zverev, Thiem e Dimitrov hanno già detto sì, altre partecipazioni sono in attesa di conferma mentre Djokovic si sente di escludere la possibilità che possano partecipare anche Federer e Nadal: “Federer dopo l’operazione al ginocchio è fuori allenamento, quindi non gliel’ho nemmeno chiesto – le sue parole -, Rafa ha ripreso ad allenarsi solo di recente. Forse glielo chiederò, ma non mi aspetto che venga“.
QUARANTENA ATTIVA – Oltre all’apertura, seguiranno gli appuntamenti di Zara (Croazia), Montenegro e Banja-Luka (questi ultimi due da confermare), con la Bosnia che dovrebbe ospitare anche l’esibizione finale (5 luglio a Sarajevo) tra Djokovic e l’idolo locale Dzumhur. “Sono contento di poter viaggiare in quelle che sono le mie zone e sarebbe bello poter aprire l’evento al pubblico – ha spiegato Nole – ma su questo aspetto dovremo aspettare le indicazioni da parte dei governi“. Zverev, Thiem e Dimitrov ci saranno tutti a Belgrado, per poi alternarsi nelle altre tappe.
Congelata, per il momento, l’idea di allargare l’evento anche alla partecipazione femminile e ai doppi (“non sono ancora consentiti dall’ITF”), Djokovic ha anche esplicitato le sue buone sensazioni per il lavoro svolto nella quarantena, ospite del fratello a Marbella: “Ho avuto l’opportunità di allenarmi ogni giorno avendo un campo in cemento nel cortile dell’abitazione, non ho caricato testimonianze sui social per non infastidire gli altri giocatori. Sono nel momento migliore della mia carriera e mi fa piacere organizzare qualcosa del genere, lavoriamo tutti per un nobile obiettivo“.