Avevamo lasciato Donna Vekic incapace di comprendere come (più di) un appassionato possa davvero desiderare di vedere degli incontri al meglio dei cinque set e, a un mese di distanza, la ritroviamo ancora perplessa. Questa volta, però, l’argomento la riguarda direttamente: la separazione da Torben Beltz, suo coach da novembre 2017. Con lui, la ventiquattrenne di Osijek è passata dal n. 54 WTA all’attuale n. 24, chiudendo la passata stagione in top 20 .
“Purtroppo, Donna e io avevamo opinioni differenti su come organizzare gli allenamenti e la programmazione dei tornei in vista della ripresa del Tour, motivo per cui andremo ognuno per la propria strada. Grazie Donna per gli ultimi due anni e mezzo. È stata una fantastica cavalcata e ho sempre adorato il tempo passato insieme. Ti auguro buona fortuna per il futuro. Pronto per una nuova avventura”.
Nulla di particolarmente strano, se non fosse per la replica della tennista croata: “Beh, è la prima volta che sento parlare di opinioni differenti su allenamento e programmazione”, accompagnata da tre faccine che ridono fino alle lacrime. Insomma, se qualcuno aveva trovato poco convincente la spiegazione di Beltz, adesso ha un motivo in più per crederlo.
NOVITA’ PER JULIA – Per una collaborazione che finisce, un’altra potrebbe cominciare. Il condizionale è d’obbligo visto che per ora si parla di periodo di prova. I due in questione sono Julia Goerges, ex top ten e ora n. 38, e Raemon Sluiter, l’olandese già allenatore della connazionale Bertens, rapporto terminato alla fine della scorsa stagione. Quattro mesi dopo la separazione dal coach Jens Gerlach, quindi, Julia si appresta a tornare in campo seguita da due nuovi occhi. L’occasione è il torneo di esibizione di Berlino, dove sarà presente anche l’ex di turno Kiki Bertens.
“Per prima cosa abbiamo concordato una fase di test” spiega Goerges alla rivista Bild. “Non c’è alcuna certezza perché non sappiamo quando le cose ricominceranno davvero”. Dopo pochi giorni di lavoro insieme, Julia non ha ancora la possibilità di esprimere un giudizio definitivo, ma aggiunge che “vogliamo vedere come vanno le cose a Berlino e poi decidere cosa fare dopo. Ma mi piace il suo stile. È molto obiettivo e costruttivo”.
Goerges si sofferma anche su un argomento spinoso: la disparità delle condizioni di accesso al Tour, certo da sempre esistenti ma ora esacerbate dagli effetti della pandemia. “A causa delle diverse disposizioni sui viaggi, la stagione dovrebbe essere chiusa” è l’opinione della tedesca. “Non tutti possono andare ai tornei, quindi è ingiusto continuare a giocare. Ma, ovviamente, molti professionisti devono giocare per ragioni economiche per, capisco anche questo. In qualsiasi modo si faccia, è sbagliato. Ma ricominciare con il nuovo anno sarebbe la soluzione più giusta dal mio punto di vista”.
Purtroppo, in questo come in altri casi, il “più giusto” non coincide con la realtà delle cose; peraltro, riprendere a giocare appena possibile sembra proprio l’unica strada percorribile se non si vuole correre il rischio che non ci sia nulla a cui tornare continuando ad aspettare. Anche perché, incrociando le dita, nulla ci assicura che dal 1° gennaio 2021 la situazione sarà tornata alla completa normalità in ogni Paese del globo.