Come sottolineato da più parti, la vittoria di Elisabetta Cocciaretto per 6-2 6-4 contro Donna Vekic è stata la sua prima contro una Top 30, significativa soprattutto per la resilienza mostrata contro un’avversaria molto più potente e quotata.
Un anno fa (o meglio, la scorsa stagione, visto che questa edizione del Ladies Open è scalata indietro), la classe 2001 si era già fatta notare qualificandosi per il torneo e dando battaglia a Kuzmova al primo turno, ma l’exploit dei giorni scorsi l’ha portata su un nuovo plateau. Lei stessa, parlando con i cronisti dopo il match, ha parlato della propria evoluzione: “Da Palermo dell’anno scorso a Palermo di quest’anno sono cambiata molto. Ho acquisito più consapevolezza, ho capito quello che devo fare per diventare un’atleta. La prima cosa che mi ha detto Fausto [Scolari, ndr], il mio allenatore, quando tre anni fa abbiamo iniziato questo percorso, è che prima di diventare una tennista devo diventare un’atleta e cercare di dare il massimo tutti i giorni e poi le cose vanno sempre come devono andare. Diciamo che questa mentalità sto cercando di portarla sempre con me e di farla mia”.
Andando a commentare il match nel dettaglio, si è detta convinta che le folate improvvise di vento non abbiano influenzato il risultato finale: “Io ho cercato di gestirlo bene, di capire dove tirava, dove era meglio giocare. Non ha inciso tanto perché alla fine non ce n’è stato moltissimo, solo a tratti”.
Un fattore sicuramente importante è stato l’elemento della sorpresa. Vekic, infatti, aveva affermato prima del match di non conoscere le caratteristiche di Cocciaretto, e ha infatti cambiato molto l’approccio tattico alla partita, passando da un primo match in cui ha cercato di sfondare presto con il dritto a un secondo in cui ha cercato di costringere l’avversaria a spingere su palle senza peso per poi accelerare. L’azzurra ha commentato così: “Sì, è normale che abbia detto di non conoscermi. Sono da poco nel circuito e da poco gioco i WTA. Piano piano, giocando inizieranno a conoscermi meglio e io conoscerò meglio loro”.
Cocciaretto ha sicuramente dato prova di maturità vincendo la guerra psicologica nei primi minuti, con i due giochi d’apertura in cui si sono giocati ben 30 punti: “Sì, sono partita un po’ tesa, come è normale che fosse. Piano piano mi sono sciolta un po’, pensando a quello che dovevo fare e agli obiettivi che avevo. Piano piano ho migliorato il mio tennis”. Parte della tensione poteva derivare dal fatto che questa fosse la sua prima partita sul centrale a Palermo, ma, stando alle sue parole, il pubblico (ancorché contingentato) l’ha sostenuta lungo tutto l’arco del match: “Sicuramente mi hanno aiutato molto, sono stati molto calorosi e infatti li ho ringraziati. È stata la mia prima partita in serale qui, è un bellissimo campo e non vedevo l’ora di giocarci”.
Ai quarti attenderà la vincitrice di Kontaveit-Siegemund. Come approccerà il match? “Entrerò in campo cercando di perseguire i miei obiettivi, indipendentemente dall’avversaria, dal risultato finale ecc… entrerò in campo, cercherò di fare il massimo e poi la partita andrà come deve andare. Se sarà stata più brava lei le dirà brava, se invece la porterò a casa io sarò contenta”. Con la vittoria di ieri, Cocciaretto si è assicurata un best ranking provvisorio al 144 del mondo, ma sembra non accontentarsi, e vuole vederlo come una tappa transitoria della sua scalata: “È un buon punto di partenza, sono contenta del risultato e del ranking che è una conseguenza dei miglioramenti che ho fatto in allenamento e fuori dal campo”.
Infine, ha detto che una finale tutta italiana “sarebbe un sogno”, anche perché, essendo l’unica rimasta nella parte alta del tabellone, questo significherebbe che una delle due finaliste sarebbe proprio lei. In ogni caso, come riconosciuto durante l’intervista, ogni partita che verrà sarà solo un bonus su un torneo in cui è già andata ampiamente oltre alle aspettative della vigilia.